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Perché la caldaia va in blocco? Cause e soluzioni

blocco caldaia

Il blocco della caldaia è un problema comune, che non va ignorato, soprattutto, se si verifica con una certa frequenza.

La caldaia è indispensabile all’interno dell’abitazione, sia per il sistema di riscaldamento, che per la produzione di acqua calda sanitaria.

Grazie alla caldaia è possibile mettere in funzione i termosifoni, restare improvvisamente senza non è piacevole, soprattutto, se il blocco si verifica durante la stagione invernale.

Le caldaie ad uso domestico sono alimentate a gas metano o a GPL, la cui combustione fa aumentare la temperatura dell’acqua o dell’aria che circola all’interno del sistema di riscaldamento.

Oggi, sono disponibili per la vendita soltanto caldaie a condensazione che, rispetto ai modelli tradizionali, recuperano una parte del calore prodotto dalla combustione e lo riutilizzano, rendendo più efficiente il funzionamento della caldaia stessa.

Indipendentemente dal tipo di caldaia, in qualunque momento può verificarsi il blocco, provocando delle situazioni spiacevoli.

Un esempio? Mancanza di acqua calda al momento della doccia o blocco del riscaldamento durante una fredda sera invernale.

Il blocco della caldaia può dipendere da diversi motivi, è importante comprenderli per risolvere definitivamente il problema.

In alcune situazioni, il blocco può essere risolto anche autonomamente, in altre sarà necessario l’intervento di un tecnico.

Tuttavia, in qualunque caso, suggeriamo di far controllare la caldaia a dei professionisti, per accertarsi che la causa del blocco non sia causata da un guasto importante.

Quando la caldaia va in blocco

Innanzitutto, cerchiamo di capire cosa vuol dire quando una caldaia va in blocco. Questa situazione si verifica quando qualcosa non funziona correttamente all’interno della caldaia, il malfunzionamento attiva una sistema di sicurezza che provoca il blocco, impedendo che si possano verificare danni più importanti.

In rari casi, il blocco della caldaia dipende dalla stessa, a provocarlo sono per lo più cause esterne, tra le più frequenti troviamo:

  • Presenza di calcare
  • Interruzione del gas
  • Problemi al sistema elettrico
  • Pressione bassa dell’acqua
  • Troppa aria nei radiatori
  • Tiraggio dei gas di scarico insufficiente

Caldaia in blocco: come fare?

Vediamo più nel dettaglio queste cause e come intervenire per risolvere il problema del blocco.

1) Presenza di troppo calcare

Il calcare può danneggiare gli impianti idraulici, la sua formazione ostacola il passaggio naturale dell’acqua calda, provocando la riduzione del flusso e, di conseguenza, la mancata attivazione della caldaia, che per motivi di sicurezza non si avvia.

Come capire se il blocco caldaia è dovuto al calcare? Se si osserva dal rubinetto, un getto d’acqua calda meno forte rispetto alla fredda, se ci mette molto a raggiungere la temperatura impostata e se si nota del calcare nei filtri, allora è molto probabile che sia il calcare la causa del problema.

Cosa fare? Chiamare un tecnico specializzato che procederà a pulire lo scambiatore utilizzando un liquido acido che serve a sciogliere il calcare. Valutare anche il cambio del filtro anticalcare.

2) Interruzione del gas

L’interruzione del gas è un altro problema che manda in blocco la caldaia. Se manca, la caldaia non può accendere la fiamma pilota per avviare il funzionamento.

L’interruzione può essere momentanea e dipendere dal fornitore del servizio, oppure, in caso di serbatoio di GPL, essere finito il combustibile.

Per verificare se effettivamente manca il gas, è sufficiente accendere il fornello della cucina. In alcuni casi, può dipendere da una rottura o ostruzione delle valvola che da alimentazione alla caldaia. Contattare un tecnico per un intervento sul sistema.

3) Danni al sistema elettrico

Se si verifica un guasto elettrico, la caldaia può non funzionare correttamente e bloccarsi. Infatti, oltre al gas, è alimentata dall’energia elettrica, in caso di mancanza di corrente, la caldaia risulterebbe spenta.

In questi casi bisogna attendere che la corrente ritorni o che il guasto venga riparato. Se invece, la corrente è presente, il problema potrebbe dipendere dagli elettrodi o dalla batteria.

4) Pressione dell’acqua troppo bassa o troppo alta

La caldaia dispone del manometro che serve a indicare la pressione, che deve essere a minimo 1,2 e massimo 1,5 bar. Se scende sotto o si alza oltre questi livelli, la caldaia si blocca, per preservare l’intero impianto.

Per riportare la pressione ai giusti livelli bisogna utilizzare la manopola apposita, facendo attenzione a non superare i 2 bar.

Se invece, la pressione è già oltre i 2 bar, bisogna sfiatare il radiatore e abbassarla sotto il livello consigliato.

5) Troppa aria nei radiatori

La troppa aria nei termosifoni causa bolle che impediscono il corretto riscaldamento. Per risolvere basta sfiatarli singolarmente, in modo da liberarli dall’ostruzione.

Dopo lo sfiato controllare la pressione della caldaia per evitare ulteriori problemi.

6) Tiraggio gas di scarico insufficiente

L’ostruzione degli impianti di tiraggio dei gas di scarico sono un problema più complesso, da non poter risolvere autonomamente. Se si verifica, i fumi vengono trattenuti mandando in blocca la caldaia.

In questi casi, è necessario chiamare un tecnico per verificare lo stato della caldaia e procedere con la pulizia.

Prevenire il blocco della caldaia

Per prevenire che si verifichi il blocco bisogna fare controlli periodici di manutenzione della caldaia, seguendo le indicazioni previste dalla normativa.

Le disposizioni variano in base alla regione, in ogni caso, il tecnico abilitato deve rilasciare il bollino blu. È obbligatorio effettuare il controllo dei fumi: 2 anni per le caldaie a combustibile liquido o solido, 4 anni per quelle a gas, metano o GPL.

La tua caldaia è andata in blocco? Hai notato qualche malfunzionamento e vuoi effettuare un controllo?

Noi di Calemacasa eseguiamo interventi di controllo e manutenzione caldaia a Lecce, Brindisi, Taranto e in tutta la Puglia.

I nostri tecnici abilitati e qualificati raggiungono la tua abitazione o la tua attività ed effettuano le verifiche per risolvere in tempi celeri il blocco della caldaia e il problema che lo ha provocato.

Contattaci per chiedere avere maggiori informazioni sul costo dei nostri servizi di pronto intervento e prenotare un nostro tecnico.

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Caldaia a condensazione, caldaia tradizionale e pompa di calore: le differenze

Sostituzione caldaia a Lecce

Caldaia a condensazione o pompa di calore? La caldaia tradizionale è ancora efficiente? Nel momento in cui si deve procedere con la sostituzione dell’impianto di riscaldamento o installarne un nuovo, ci si chiede quale sia la soluzione più vantaggiosa in termini di costi ed efficienza energetica.

Ci sono delle differenze sostanziali tra queste tipologie di caldaie, conoscerle permette di fare una valutazione più consapevole e scegliere quella più adatta alle proprie esigenze. Vediamo quali sono.

Caldaia tradizionale

Precisiamo che con la direttiva ERP 2009/12/CE a partire da settembre 2015, le caldaie tradizionali non sono più prodotte.

Tuttavia, se si trovano ancora in commercio, per alcuni casi specifici, è ancora possibile installarle. Inoltre, non è stato introdotto alcun obbligo di sostituzione della vecchia caldaia con quella nuova a condensazione.

Prendiamo come riferimento la caldaia a gas, questa funziona tramite la combustione del gas proveniente dalla rete di distribuzione che, permette di riscaldare l’acqua che entra nel circuito idraulico e in quello di riscaldamento.

L’acqua riscaldata viene utilizzata all’interno delle tubazioni, mentre il gas bruciato produce dei fumi tramite la canna fumaria, che vengono spinti verso l’alto tramite un sistema di tiraggio forzato.

La caldaia tradizionale può essere a camera aperta o a camera stagna: nella prima l’aria viene prelevata direttamente dall’ambiente circostante attraverso il tiraggio naturale; nella seconda, il prelievo dell’aria avviene esternamente tramite tiraggio forzato.

Il rendimento della caldaia tradizionale si ferma intorno all’85%, molto meno delle nuove caldaie a condensazione.

Caldaia a condensazione

La caldaia a condensazione recupera il calore latente del vapore acqueo dei fumi di scarico e lo riutilizza immettendolo nel circuito di riscaldamento, cosa che non avviene nelle caldaie tradizionali.

Viene definita “a condensazione” proprio perché sfrutta il calore dei fumi e del vapore per generare l’energia necessaria a far funzionare il sistema di riscaldamento.

La sua elevata efficienza energetica permette di ridurre i consumi di energia fino al 30% rispetto alla caldaia tradizionale.

Inoltre, riduce notevolmente le immissioni inquinanti all’interno dell’ambiente, grazi all’azione dei bruciatori di preriscaldamento per il riutilizzo dei fumi di combustione. Leggi il nostro approfondimento e scopri cos’è una caldaia a condensazione e quali sono i vantaggi.

Pompa di calore

La pompa di calore sfrutta l’energia termica derivata da fonti rinnovabili per il riscaldamento e il raffreddamento e per produrre acqua calda sanitaria.

Grazie a questo sistema è possibile produrre calore senza utilizzare i combustibili fossili, ma sfruttando fonti esterne come acqua, acqua e sottosuolo.

Sono disponibili diverse tipologie di pompe di calore: aria-acqua, aria-aria, acqua-acqua e geotermica.

Questo impianto si integra facilmente con tecnologie rinnovabili come il solare termico e il fotovoltaico. Inoltre, consente un risparmio energetico importante e contribuisce a migliorare la classe energetica dell’immobile. Leggi il nostro approfondimento e scopri cos’è la pompa di calore e i suoi vantaggi.

Caldaia tradizionale o a condensazione differenze

Uno dei vantaggi principali della caldaia a condensazione rispetto alla tradizionale è sicuramente l’efficienza energetica. Grazie al riutilizzo dei fumi di scarico e del calore latente, la caldaia a condensazione assicura un risparmio in bolletta che va dal 35% al 40%.

Nei modelli di caldaia tradizionale, il calore latente è disperso, i fumi vengono scaricati nell’atmosfera e di conseguenza, il rendimento dell’apparecchio è inferiore e i livelli di inquinamento maggiori.

Inoltre, la sostituzione della caldaia con una a condensazione o una nuova installazione, godono di incentivi statali come il Superbonus 110% e  il bonus caldaia del 50%.

Caldaia a condensazione o pompa di calore

La caldaia a condensazione è la scelta più diffusa per il riscaldamento all’interno delle abitazioni e degli edifici.

Negli ultimi anni però si sta diffondendo anche il sistema di pompa di calore, la cui installazione è da valutare in base a condizioni ed esigenze specifiche.

La caldaia a condensazione ha un costo di installazione e fornitura più basso, viene facilmente abbinata a impianti di riscaldamento tradizionali come quelli a termosifone o a pavimento.

L’installazione della pompa di calore, invece, presenta costi d’installazione, collaudo e manutenzione, maggiori rispetto alla caldaia a condensazione. I consumi sono più bassi, non a caso, la pompa di calore è il sistema che ha il migliore rendimento se confrontato con altre caldaie, stufe o generatori a combustione.

Inoltre, è un sistema bivalente, ovvero, in grado di generare sia freddo che caldo, ma a basse temperature perde la sua efficienza.

Con la pompa di calore la produzione di acqua calda sanitaria avviene tramite un serbatoio di accumulo, per cui è necessario accertarsi che ci sia spazio a disposizione per la sua installazione.

Meglio caldaia o pompa di calore: cosa scegliere?

Dopo tutte le considerazioni fatte possiamo trarre alcune conclusioni. La caldaia tradizionale è quella meno conveniente in termini di efficienza energetica, inoltre, dal 2015 è obsoleta e non viene più prodotta e, di conseguenza, installata.

La caldaia a condensazione oggi è la scelta a norma per chi desidera installare un impianto di riscaldamento a caldaia. Permette di ridurre l’inquinamento tramite il riutilizzo dei fumi di scarico, migliora l’efficienza energetica e riduce i costi in bolletta del gas.

La pompa di calore è più performante, assorbe l’energia elettrica dalla rete solo per gestire il compressore e l’elettro ventola, e non la impiega direttamente per il riscaldamento.

Quindi, quale scegliere? Per decidere se installare un sistema a pompa di calore bisogna considerare la temperatura dell’ambiente esterno.

Se questa è molto bassa, il rendimento sarà minore. La pompa di calore ad aria riesce a funzionare anche con temperatura a -20°, ma non è comunque una scelta da preferire se si vive in montagna o in zone in cui l’inverno è molto rigido.

In questi casi è consigliato preferire la caldaia a condensazione, oppure altre tipologie come: caldaia a pellet, caldaia a legna, caldaia a biomassa, caldaie elettriche.

Installazione nuova caldaia a Lecce

Non sai quale caldaia scegliere per la tua abitazione? Vuoi sostituire quella vecchia con una caldaia moderna di ultima generazione? Contattaci, i nostri tecnici sono a tua disposizione per aiutarti a scegliere il tipo di caldaia più adatto alle tue esigenze.

La nostra azienda è specializzata in servizi di termoidraulica, eseguiamo installazione e interventi di manutenzione caldaie a Lecce, Brindisi, Taranto e in tutta la regione Puglia. Chiedi una consulenza gratuita.

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Sostituzione caldaia: tutto quello che devi sapere

Sostituzione della caldaia

Una caldaia un po’ datata, nonostante la manutenzione, può risultare poco affidabile e inefficiente, a causa di guasti frequenti e di un consumo elevato di energia.

Col passare del tempo diventa poco conveniente continuare ad utilizzarla e valutarne la sostituzione è quasi una scelta obbligata.

La sostituzione della vecchia caldaia può far risparmiare sulla bolletta energetica del riscaldamento, garantire prestazioni superiori e regalare un comfort domestico davvero molto piacevole.

Le caldaie di ultima generazione hanno un sistema efficiente e innovativo che riesce a rispondere al fabbisogno energetico  e termico, ottimizzando i consumi e la spesa.

Ad esempio, le caldaie a condensazione hanno rendimenti stagionali molto elevati; se invece si preferiscono utilizzare fonti di energia rinnovabile, le pompe di calore e le caldaie a biomassa sono perfette, con consumi contenuti e nel rispetto dell’ambiente, assicurano ambienti sempre ben riscaldati.

Caldaie moderne: sicurezza e affidabilità

Due dei punti di forza delle caldaie moderne riguardano l’ottimo livello di sicurezza e affidabilità.

Le nuove caldaie sono progettate per essere dei sistemi sicuri, molto di più dei modelli più vecchi. In particolare, c’è molta attenzione sulle fuoriuscite di monossido di carbonio, gas inodore e insapore che viene liberato negli ambienti chiusi durante la combustione e, se inalato può danneggiare l’organismo e rappresentare un vero pericolo.

Le caldaie a condensazione e tutte quelle di ultima generazione sono molto più sicure sotto questo aspetto. Inoltre, i modelli più tecnologici sono anche dotati di ulteriori caratteristiche di sicurezza per ciò che riguarda la prevenzione delle perdite.

Quando è il momento di sostituire la caldaia?

La riparazione di una vecchia caldaia può essere molto costosa, inoltre, ci sono malfunzionamenti che non bisogna sottovalutare e che, nel lungo periodo, possono rappresentare un pericolo.

La manutenzione della caldaia dovrebbe proprio servire ad assicurare il corretto funzionamento della stessa.

Tuttavia, i problemi possono presentarsi ugualmente, ci sono poi dei segnali che ci fanno capire che la caldaia non funziona bene e che è arrivato il momento di cambiarla.

Bisogna sempre valutare l’origine del problema e la sua gravità, ci sono alcuni componenti della caldaia che una volta usurati devono essere necessariamente cambiati, insieme ad altri  parti. In questi casi, è quasi scontato decidere di comprarne una nuova.

La caldaia produce cattivo odore

Una caldaia che funziona correttamente non emette nessun odore sgradevole, per cui, se dovesse accadere, sarà necessario farla controllare immediatamente a un tecnico.

Il cattivo odore può dipendere da un problema di combustione, in particolare, rivelare la perdita di monossido di carbonio.

Altri segnali da considerare sono: la presenza di fiamma gialla; macchie di fuliggine scura sulla caldaia e intorno; fiamma pilota intermittente e formazione di condensa.

La caldaia fa rumore

La caldaia accesa e funzionante produce un suono molto basso e costante, quasi impercettibile per molti. Se si sentono colpi e vibrazioni potrebbero essere dei problemi, una valvola rotta, ad esempio, oppure guasti alla pompa.

La prima cosa da fare è spegnere immediatamente la caldaia e contattare un tecnico specializzato per fargli effettuare le verifiche.

In alcuni casi, il danno può essere lieve e risolvibile, ma è sempre importante essere certi che la caldaia torni a funzionare correttamente e in modo sicuro dopo l’intervento.

Se la riparazione è costosa, è preferibile procedere alla sostituzione acquistandone una nuova.

La caldaia ha oltre 10 anni

Anche se la caldaia è un prodotto di ottima qualità, come qualsiasi altro dispositivo, ha un suo ciclo di vita. Per cui, quando la caldaia ha più di 10 anni e necessita di manutenzione sempre più frequente, è arrivato il momento di sostituirla.

Ci sono altre ragioni che dovrebbero spingere alla sostituzione della vecchia caldaia dopo dieci anni, in particolare: tecnologia obsoleta ( caldaie a condensazione dal 2015); consumi energetici troppo alti; guasti frequenti e usura dei componenti.

Scarsa efficienza energetica

La caldaia con una classe energetica poco efficiente deve essere sostituita per non vedere il costo della bolletta lievitare, oltre che per ridurre l’inquinamento.

Come verificare l’efficienza della tua caldaia? Cerca l’etichetta energetica ErP, costituta da una scala colorata con 7 punti: Classe A (Verde) fino a Classe G (Rosso).

Se scegli di acquistare una caldaia a condensazione classe A, non solo potrai godere di maggiore efficienza energetica, ma beneficerai di una riduzione dei consumi e  di maggior rispetto dell’ambiente.

Presenza di perdite sotto la caldaia

Se intorno alla caldaia si nota la presenza di perdite d’acqua bisogna agire e valutare il danno. È probabile che le parti interne siano usurate o difettose. Le perdite possono causare ancora più danni e favorire la formazione della ruggine.

Inoltre, se ci sono perdite, il riscaldamento sarà meno efficienti, il che vorrà dire più sprechi e costi.

Sostituzione caldaia detrazione

Se la tua caldaia è datata o presenta frequenti malfunzionamenti, dovrai valutarne la sostituzione, acquistandone una di nuova generazione.

Puoi risparmiare grazie alle tante agevolazioni fiscali disponibili, dall’iva al 10% alle detrazione del 65%, e il SuperBonus del 110%.

Per conoscere i requisiti di accesso delle detrazioni sostituzione caldaia, puoi consultare il sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate, clicca qui.

Sostituzione caldaia con sconto in fattura Puglia

La nostra azienda mette a disposizione il servizio di consulenza energetica e assistenza pratiche per ottenere tutte le agevolazioni fiscali disponibili.

I nostri esperti avviano la pratica e la seguono fino all’approvazione, chiunque voglia effettuare la sostituzione della caldaia con detrazione del 65% o del 110%, sarà seguito e liberato da tutti gli adempimenti.

Calema permette di accedere anche alla sostituzione caldaia con sconto in fattura o cessione del credito. Siamo disponibili su Lecce, Brindisi e Taranto e in tutta la Puglia.

Se noti che la tua caldaia presenta uno dei problemi trattati in questo articolo o se hai deciso che è arrivato il momento di cambiarla perché troppo vecchia, contattaci.

I nostri consulenti sono a tua disposizione per fornirti tutte le informazioni necessarie e aiutarti a scegliere la caldaia più adatta alle tue esigenze. Inoltre, i tecnici effettueranno un sopralluogo per verificare l’impianto e consigliarti la migliore soluzione in termini di sicurezza e di efficienza.

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Manutenzione caldaia: in cosa consiste e a chi spetta?

Manutenzione caldaia

Per avere un impianto di riscaldamento sempre efficiente e funzionante, è necessario fare dei controlli periodici.

In particolare, per mantenere la caldaia attiva e performante bisogna sottoporla a verifiche e manutenzione con una certa costanza.

Inoltre, fare manutenzione alla caldaia è obbligatorio per legge, non farlo vuol dire andare incontro a possibili sanzioni.

In cosa consiste la manutenzione della caldaia? A chi spetta fare questi interventi? Proprietario o inquilino? In caso di edificio condominiale, cosa deve fare l’amministratore di condominio riguarda la manutenzione dell’impianto di riscaldamento? Nei paragrafi successivi cercheremo di rispondere a tutte queste domande.

Manutenzione caldaia: quali interventi?

La revisione obbligatoria della caldaia va effettuata indipendentemente dalla presenza di guasti o anomalie, e comprende due parti: manutenzione ordinaria e controllo dei fumi.

La manutenzione ordinaria riguarda il controllo di ogni parte dell’impianto di riscaldamento, come i ventilatori, il bruciatore, la camera di combustione, le guarnizioni, gli elettrodi, etc. Per poi concludere con la pulizia di tutto l’apparecchio.

Il controllo fumi, invece, ha l’obiettivo di esaminare l’efficienza energetica della caldaia, consiste in dei test che permettono di regolare il bruciatore, misurare il tiraggio e la temperatura dei fumi di combustione.

Inoltre, vengono misurati i valori inquinanti e i parametri di sicurezza e risparmio energetico.

Gli interventi di manutenzione ordinaria caldaia servono a impedire eventuali fughe di gas; evitare cortocircuiti alla rete elettrica; scongiurare anomalie o guasti che possono rendere pericoloso l’utilizzo della caldaia; diminuire l’inquinamento e far funzionare correttamente la caldaia.

Manutenzione ordinaria della caldaia: ogni quanto va effettuata?

Precisato che la manutenzione della caldaia è obbligatoria, ci sono delle tempistiche da rispettare per la frequenza dei controlli.

La periodicità è indicata all’interno del libretto dell’apparecchio fornito al momento dell’acquisto. Questo libretto è diventato obbligatorio dal 2016 ed è composto da schede assemblabili. Va custodito con cura, sotto la totale responsabilità del proprietario dell’immobile o dell’amministratore di condominio, se il riscaldamento è centralizzato.

È indispensabile perché, oltre a contenere tutte le informazioni tecniche della caldaia, permette di registrare gli interventi effettuati dalla prima accensione, sia di manutenzione ordinaria che straordinaria. In caso di controlli, il libretto va esibito insieme alle fatture.

Se invece l’impresa non fornisce indicazioni o l’impianto è molto vecchio, fanno fede le informazioni tecniche del modello fornite dalla casa produttrice.

In linea generale, comunque, la frequenza della manutenzione dipende dal modello di caldaia: un controllo annuale per la caldaia non alimentata a gas; uno ogni 2 anni per la caldaia a gas installata da più di 8 anni e ogni 4 anni se installata da meno di 8 anni.

Ad effettuare il controllo è un tecnico specializzato abilitato che, dopo la verifica, consegna il rapporto di controllo che va conservato all’interno della documentazione della caldaia.

Controllo fumi: ogni quanto verificare l’efficienza energetica?

Se per la manutenzione ordinaria della caldaia, la legge ne stabilisce l’obbligo ma non la periodicità, affidandosi alle indicazioni del costruttore, per il controllo fumi, invece, il legislatore indica dei periodi precisi in cui effettuarlo che, variano in base alla regione.

Secondo la norma, il controllo dei fumi deve essere effettuato obbligatoriamente ogni 2/4 anni, in base al tipo di impianto e combustibile.

È necessario fare il controllo ogni 2 anni per:

  • caldaie di potenza superiore a 10 kW e inferiore a 100 kW, a combustibile liquido o solido;
  • caldaie di potenza superiore a 100 kW funzionanti a GPL o gas metano

Si passa a 4 anni per le caldaie con potenza superiore ai 10 kW e inferiore a 100 kW che usano Metano o GPL; infine, si accorcia a un anno per gli impianti termici con potenza superiore ai 100 kW con combustibile liquido o solido.

Tempistiche che possono variare in base ad indicazioni specifiche della regione di appartenenza o da informazioni precise all’interno del libretto dell’apparecchio.

Le caldaie con potenza inferiore a 10 kW come stufe a gas o elettriche, sono esenti dal controllo dei fumi.

Manutenzione caldaia: chi deve pagare?

Se la manutenzione e il controllo dei fumi viene effettuato presso un’abitazione privata, è ovviamente il proprietario dell’immobile a pagare.

Per quanto riguarda l’appartamento in affitto si fa riferimento al Codice Civile, all’articolo 1576 che indica che tutte le spese riguardanti la manutenzione della caldaia, le negligenze o l’uso improprio dell’apparecchio, sono a carico dell’inquilino.

I costi di manutenzione straordinaria della caldaia, invece, sono a carico del proprietario, rientrano tra gli interventi la sostituzione della caldaia e l’adeguamento agli obblighi di legge.

All’interno di un condominio, invece, il responsabile dell’impianto termico centralizzato è l’amministratore di condominio.

Costo manutenzione ordinaria

Il costo degli interventi di manutenzione ordinaria e aggiornamento libretto ha un costo orientativo compreso tra 70 e 90 euro, che varia in base alla regione e alla ditta eseguitrice del controllo.

In questa cifra non è incluso il controllo dei fumi che, porta la spesa fino a 130/140 euro. Anche in questo caso, se l’abitazione è privata, paga il proprietario, mentre se si tratta di un immobile in affitto, è l’inquilino a farsi carico della spesa.

Al termine della revisione e del controllo dei fumi, il tecnico consegna un bollino blu che comporta un costo aggiuntivo e che serve, oltre ad accertare il corretto funzionamento della caldaia, anche a verificare che sia stato effettuato il pagamento dei contributi previsti dalla legge.

Mancata manutenzione caldaia: quali sono le sanzioni?

Se i controlli non vengono effettuati entro i termini specifici, si va incontro a una sanzione variabile, nello specifico:

  • da 50 a 200 euro in caso di mancata revisione e irregolarità
  • da 500 a 600 euro in assenza di libretto regolamentare
  • dai 500 ai 3000 euro in caso di mancato controllo del rendimento della combustione e per i rimborsi delle spese di verifica

I Comuni devono avvisare almeno 20 giorni prima del controllo, per dare il tempo di intervenire ed evitare la sanzione.

Ad ogni modo, ricordiamo che la revisione della caldaia è importante soprattutto per poter utilizzare l’apparecchio in sicurezza ed evitare pericoli.

Hai bisogno di un intervento di manutenzione ordinaria e controllo fumi della tua caldaia? Contattaci, operiamo su Lecce, Brindisi, Taranto e tutta la Regione Puglia. Chiedici un preventivo gratuito per valutare l’intervento.

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