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Pompa di calore elettrica e impianto fotovoltaico

Pompa di calore elettrica

Sono molti i sistemi di riscaldamento e raffreddamento disponibili per le abitazioni, tra questi c’è la pompa di calore elettrica, considerata un sistema rinnovabile perché sfrutta l’energia termica derivata da fonti come acqua, aria e terreno.

Infatti, se ne sente parlare più frequentemente nell’ultimo periodo, poiché l’installazione della pompa di calore elettrica e della caldaia a condensazione rientrano tra gli interventi eseguibili con il SuperBonus 110% a condizioni agevolate.

Oltre al riscaldamento e il raffrescamento, la pompa di calore viene utilizzata anche per produrre acqua calda sanitaria con accumulo.

La fonte esterna che la pompa di calore utilizza per estrarre il calore è denominata sorgente fredda e può essere: aria esterna, acqua di falde, pozzi, laghi e fiumi vicini all’edificio o accumulati in un serbatoio, terreno.

Principio di funzionamento della pompa di calore

Il funzionamento della pompa di calore elettrica è molto simile a quella di un frigorifero ma invertito. Mentre in quest’ultimo il calore è estratto dall’interno per poi essere espulso all’esterno, con la pompa di calore elettrica, avviene il contrario ma sfruttando lo stesso principio.

Il calore viene estratto dalla fonte naturale (terra, acqua o aria) e trasportato nell’edificio alla temperatura giusta, in base al tipo di impianto di riscaldamento installato.

In commercio sono disponibili diversi modelli di pompe di calore, per conoscerli nel dettaglio ti invitiamo a leggere il nostro articolo di approfondimento sulla pompa di calore.

Perché installare una pompa di calore

Installare una pompa di calore porta numerosi vantaggi, in particolare per ciò che riguarda l’efficienza energetica e la riduzione dei consumi.

La pompa di calore elettrica è un dispositivo a basso impatto ambientale, perché non utilizza combustibili fossili.

Installarla permette di risparmiare sui consumi e i costi in bolletta, nonostante l’investimento iniziale possa essere più oneroso.

Basti pensare che un sistema geotermico riesce ad offrire un risparmio medio annuo del 40%.

Parliamo di un dispositivo molto vantaggioso che permette di aumentare l’efficienza energetica dell’edificio e il suo valore sul mercato.

Inoltre, le prestazioni di una pompa di calore elettrica sono superiori ai tradizionali sistemi di riscaldamento e possono essere utilizzate, oltre che per il riscaldamento/raffrescamento, per produrre l’acqua calda sanitaria.

Utilizzare la pompa di calore riduce le emissioni nocive, inoltre, può essere combinata con impianto fotovoltaico.

Pompa di calore e impianto fotovoltaico

Tra i sistemi integrati di autoproduzione energetica la combinazione tra pompa di calore e sistema fotovoltaico è una delle più vantaggiose.

I costruttori di impianti a risparmio energetico sanno che integrare la pompa di calore elettrica ai pannelli solari, permette di ottenere una buona riduzione dei consumi su base annua.

Un vantaggio non solo per le abitazioni private ma anche per le aziende che vogliono puntare sulle fonti energetiche rinnovabili.

In questa tipologia di sistema, il compressore della pompa di calore viene alimentato tramite l’energia elettrica prodotta con l’impianto fotovoltaico.

Questo consente di avere una quota energetica maggiore proveniente dal sole. Ma vediamo quali sono gli altri vantaggi.

Minore inquinamento

Integrare il fotovoltaico con la pompa di calore riduce l’impatto ambientale di consumi e inquinamento. Le pompe di calore, come anticipato in precedenza, utilizzano fonti naturali come l’aria, l’acqua e la terra, per produrre l’energia necessaria a riscaldare o raffreddare gli ambienti.

Un sistema ibrido con il fotovoltaico permette di fare alternanza tra i generatori interni in base alla temperatura esterna, questo consente di ottimizzare i consumi e di lavorare sull’efficientamento energetico.

Il sistema fotovoltaico integrato alla pompa di calore elettrica, non utilizza i combustibili fossili, riducendo l’impatto ambientale.

Risparmio economico

Impianto fotovoltaico e pompa di calore assicurano un buon risparmio economico dovuto alla riduzione dei costi presenti in bolletta.

Un’ottima soluzione per contenere gli aumenti dei costi energetici, riducendo l’utilizzo dei combustibili fossili per produrre energia.

I due sistemi integrati offrono un risparmio energetico immediato e permettono anche di ottenere delle detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica che, riescono a coprire una buona parte delle spese da affrontare per l’acquisto e l’installazione degli impianti.

Bassa manutenzione

Una manutenzione minima impatta positivamente sui costi di produzione dell’energia prodotta con sistema ibrido, che mette insieme pompa di calore e fotovoltaico.

Si tratta di due sistemi che necessitano di pochi interventi, poiché privi di parti meccaniche, serbatoi di carburante e canne fumarie.

Affinché l’impianto sia sempre efficiente, è sufficiente un controllo periodico eseguito da un tecnico professionista abilitato.

L’impianto fotovoltaico ha bisogno di una pulizia approfondita di almeno una volta all’anno, al massimo due.

Pompa di calore consumi

I consumi della pompa di calore dipendono dal tipo di impianto e di macchinari e sono legati, soprattutto, alle dimensioni della pompa.

Una pompa di calore elettrica da 5 kW può assorbire tra i 500 W e i 2.000 W, ma il consumo dell’energia elettrica varia anche in base alle varie fasi di utilizzo.

Al momento dell’accensione, viene assorbita una quantità di energia maggiore per raggiungere velocemente la temperatura desiderata. In questo caso può consumare fino a 2 kWh nella prima ora.

Quando la temperatura ideale viene raggiunta, la pompa di calore elettrica consuma fino a 0,5 Kwh all’ora.

Nei climi particolarmente rigidi, il consumo in un mese può arrivare a 1.000 kWh, con una spesa mensile media di 230 euro.

Tuttavia, questo costo è approssimativo, poiché bisogna tener conto delle tariffe del proprio gestore energetico e del tipo di contratto attivato.

Installando un impianto fotovoltaico è possibile abbattere questi costi, poiché viene integrata una quota maggiore di energia da fonte rinnovabile, che riducono i consumi e, di conseguenza, i costi in bolletta.

Pompa di calore e fotovoltaico Installazione Lecce

La nostra azienda si occupa dell’installazione di pompe di calore con il sistema ibrido ad impianto fotovoltaico.

Siamo disponibili su Lecce, Brindisi, Taranto e in tutta la Puglia per effettuare sopralluoghi e valutare la realizzazione di impianti di riscaldamento con fotovoltaico.

Se cerchi costruttori di impianto a risparmio energetico, possiamo fornirti le migliori soluzioni attualmente presenti sul mercato, con la possibilità di accedere al SuperBonus 110% e a tutti gli incentivi statali disponibili per abbattere i costi iniziali.  Contattaci per una consulenza gratuita, i nostri operatori sono a tua disposizione.

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Detrazione fiscale porte blindante 2022

Porte blindate

Sostituire le porte blindate oggi è molto più vantaggioso grazie ai tanti bonus e detrazioni fiscali disponibili, pensati per abbattere i costi delle nuove installazioni.

Il Governo ha messo in campo una serie di bonus fiscali per andare incontro alle esigenze dei cittadini, per ciò che riguarda le porte blindate parleremo di Ecobonus per risparmio energetico e Bonus Sicurezza.

Quando si parla di detrazione fiscale si fa riferimento all’importo che può essere sottratto dalle imposte da pagare, in sede di dichiarazione dei redditi.

Per ciò che riguarda la detrazione fiscale porte blindate parliamo del 50% del costo sostenuto, ma la casa o altra abitazione dovrà essere già esistente, accatastata e dotata di impianto di riscaldamento.

Il Decreto Requisiti ha introdotto tutti i requisiti necessari e i tetti massimi per poter accedere al bonus sicurezza 2022 e all’ecobonus.

Nei paragrafi successivi spiegheremo in modo semplice e chiaro chi può accedere a questi bonus e in che modo.

Bonus sicurezza porte blindate

Come anticipato, se hai intenzione di sostituire la porta d’ingresso della tua abitazione puoi godere dei vantaggi dell’Ecobonus per risparmio energetico e del Bonus Sicurezza.

Ecobonus porte blindate

Questo bonus viene concesso se la porta blindata contribuisce al miglioramento termico dell’abitazione, per potervi accedere bisogna  rispettare due obblighi.

Il primo è quello del limite di spesa massima per metro quadrato, che dipende dalla zona climatica si appartenenza.

  • Nelle zone climatiche A, B, C la spesa massima detraibile è di 550€/mq
  • Nelle zone climatiche D, E, F la spesa massima detraibile è di 650€/mq

I valori indicati non tengono conto dei costi sostenuti per l’IVA, le prestazioni dei professionisti relativi alla progettazione tecnica e al rilievo delle misure, oltre che all’installazione. Tutti questi costi vengono considerati a parte e sono detraibili.

Il secondo requisito riguarda la trasmittanza termica, ci sono dei valori di riferimento entro i quali è possibile fare richiesta dell’Ecobonus, ti invitiamo a consultarti all’interno del DM Requisiti pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.

Il limite massimo di spesa che è possibile portare in detrazione è di 60.000 euro, i rimborsi avvengono annualmente per 10 anni con importo uguale.

Inoltre, sempre rispettando i massimali al metro quadro è possibile beneficiare dello sconto in fattura e scontare fin da subito la spesa per la porta blindata.

Bonus Sicurezza Porte Blindate

Il Bonus Sicurezza può essere richiesto per quegli interventi finalizzati a prevenire il rischio di comportamenti illeciti di terze persone che possano ledere i diritti giuridicamente protetti, tra cui il furto e l’aggressione.

Le porte blindate rientrano quindi nel bonus sicurezza insieme ad altri elementi tra cui: grate, cancelletti, rilevatori di apertura ed effrazione serramenti, vetri antisfondamento, antifurto e centraline, tapparelle metalliche con blocchi, telecamere di videosorveglianza, installazione, sostituzione o rinforzo di cancelli e recinzioni.

Il limite massimo da portare in detrazione è parti a 90.000 euro, con rimborsi di pari importo per 10 anni.

Per poter chiedere lo sconto in fattura, in questo caso, si dovrà scegliere il bonus ristrutturazione e aprire una pratica edilizia.

Sconto in fattura porte blindate: come funziona?

Lo sconto in fattura per le porte blindate è uno degli aspetti più interessanti, ma come funziona? Quando acquisti la porta blindata paghi metà del prezzo di acquisto, ottenendo un buon risparmio immediato.

È possibile optare per questa agevolazione solo se, come anticipato, scegli il bonus ristrutturazione (sicurezza), quindi, esclusivamente se stati facendo interventi di manutenzione straordinaria. Avrai bisogno di una SCIA o CILA.

Per l’Ecobonus dovrai rispettare tutti i massimali su metro quadrato, ottenendo il pagamento solo delle metà della spesa detraibile.

La detrazione è valida per tutte le classi di sicurezza della porta blindata?

Le porte blindate sono divise in 5 classi di sicurezza, le famose classi anti-effrazione, in base alla tipologia installata è possibile ottenere la detrazione? La risposta è Sì.

Se vivi in una casa o condominio, la porta blindata ideale è quella di classe 3 o 4, se vuoi saperne di più sull’argomento ti invitiamo a leggere il nostro articolo di approfondimento su come scegliere le porte blindate.

Quindi, il bonus sicurezza può essere richiesto indipendentemente dal tipo classe anti-effrazione di appartenenza, in quanto, qualunque porta è destinata a prevenire il rischio di intrusione e comportamenti illeciti di terzi.

Chi può beneficiare del bonus sicurezza e dell’ecobonus?

Possono goderne tutti i proprietari, i nudi proprietari, i locali, i comodatari, i familiari conviventi e coloro che hanno diritto di godimento.

Per poter ottenere la detrazione fiscale porte blindate è necessario effettuare pagamenti solo tramite bonifico bancario o postale speciale con casuale che indichi il numero della fattura e la data; il codice fiscale di chi fa richiesta della detrazione e il codice fiscale o partita IVA della ditta che esegue il lavoro.

Se si decide di utilizzare il Bonus Sicurezza, all’interno del bonifico bisogna anche citare l’articolo 16 bis DPR 917/1986.

Prezzi porte blindate

Il costo di una porta blindata dipende da diversi fattori, nello specifico: tipologia di porta, numero di ante, dimensioni, classi di sicurezza, pannelli e accessori esterni e altri componenti, posa in opera.

È quindi impossibile stabilire dei prezzi definitivi delle porte blindate, possiamo solo dare delle indicazioni generiche per aiutarti ad avere un’idea.

In base alla tipologia, alla qualità dei materiali e al livello di sicurezza, prendendo come riferimento le porte blindate per l’abitazione (quindi classe 3 o 4), il range di prezzo comprende un minimo di 2.000 euro e un massimo di 6.000 euro.

Costi che possono essere dimezzati grazie ai bonus di cui abbiamo parlato in questo articolo.

Porte blindate Calemacasa Bonus e detrazioni

La nostra azienda può aiutarti a sbrigare le pratiche per ottenere i bonus per abbattere i costi d’installazione delle porte blindate. Facciamo tutto noi, non dovrai fare altro che accettare il preventivo e fornirci i dati necessari in base alla tipologia di bonus a cui vuoi accedere.

Contattaci per richiedere un preventivo senza impegno che includa il costo delle porte blindate comprensivo del lavoro di trasporto e installazione.

Puoi ottenere la porta blindata per la tua casa a metà prezzo grazie allo sconto in fattura. Chiedi una consulenza gratuita per sapere se puoi ottenere questa agevolazione e acquistare le porte blindate per la tua casa con un risparmio immediato.

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Sostituzione caldaia: tutto quello che devi sapere

Sostituzione della caldaia

Una caldaia un po’ datata, nonostante la manutenzione, può risultare poco affidabile e inefficiente, a causa di guasti frequenti e di un consumo elevato di energia.

Col passare del tempo diventa poco conveniente continuare ad utilizzarla e valutarne la sostituzione è quasi una scelta obbligata.

La sostituzione della vecchia caldaia può far risparmiare sulla bolletta energetica del riscaldamento, garantire prestazioni superiori e regalare un comfort domestico davvero molto piacevole.

Le caldaie di ultima generazione hanno un sistema efficiente e innovativo che riesce a rispondere al fabbisogno energetico  e termico, ottimizzando i consumi e la spesa.

Ad esempio, le caldaie a condensazione hanno rendimenti stagionali molto elevati; se invece si preferiscono utilizzare fonti di energia rinnovabile, le pompe di calore e le caldaie a biomassa sono perfette, con consumi contenuti e nel rispetto dell’ambiente, assicurano ambienti sempre ben riscaldati.

Caldaie moderne: sicurezza e affidabilità

Due dei punti di forza delle caldaie moderne riguardano l’ottimo livello di sicurezza e affidabilità.

Le nuove caldaie sono progettate per essere dei sistemi sicuri, molto di più dei modelli più vecchi. In particolare, c’è molta attenzione sulle fuoriuscite di monossido di carbonio, gas inodore e insapore che viene liberato negli ambienti chiusi durante la combustione e, se inalato può danneggiare l’organismo e rappresentare un vero pericolo.

Le caldaie a condensazione e tutte quelle di ultima generazione sono molto più sicure sotto questo aspetto. Inoltre, i modelli più tecnologici sono anche dotati di ulteriori caratteristiche di sicurezza per ciò che riguarda la prevenzione delle perdite.

Quando è il momento di sostituire la caldaia?

La riparazione di una vecchia caldaia può essere molto costosa, inoltre, ci sono malfunzionamenti che non bisogna sottovalutare e che, nel lungo periodo, possono rappresentare un pericolo.

La manutenzione della caldaia dovrebbe proprio servire ad assicurare il corretto funzionamento della stessa.

Tuttavia, i problemi possono presentarsi ugualmente, ci sono poi dei segnali che ci fanno capire che la caldaia non funziona bene e che è arrivato il momento di cambiarla.

Bisogna sempre valutare l’origine del problema e la sua gravità, ci sono alcuni componenti della caldaia che una volta usurati devono essere necessariamente cambiati, insieme ad altri  parti. In questi casi, è quasi scontato decidere di comprarne una nuova.

La caldaia produce cattivo odore

Una caldaia che funziona correttamente non emette nessun odore sgradevole, per cui, se dovesse accadere, sarà necessario farla controllare immediatamente a un tecnico.

Il cattivo odore può dipendere da un problema di combustione, in particolare, rivelare la perdita di monossido di carbonio.

Altri segnali da considerare sono: la presenza di fiamma gialla; macchie di fuliggine scura sulla caldaia e intorno; fiamma pilota intermittente e formazione di condensa.

La caldaia fa rumore

La caldaia accesa e funzionante produce un suono molto basso e costante, quasi impercettibile per molti. Se si sentono colpi e vibrazioni potrebbero essere dei problemi, una valvola rotta, ad esempio, oppure guasti alla pompa.

La prima cosa da fare è spegnere immediatamente la caldaia e contattare un tecnico specializzato per fargli effettuare le verifiche.

In alcuni casi, il danno può essere lieve e risolvibile, ma è sempre importante essere certi che la caldaia torni a funzionare correttamente e in modo sicuro dopo l’intervento.

Se la riparazione è costosa, è preferibile procedere alla sostituzione acquistandone una nuova.

La caldaia ha oltre 10 anni

Anche se la caldaia è un prodotto di ottima qualità, come qualsiasi altro dispositivo, ha un suo ciclo di vita. Per cui, quando la caldaia ha più di 10 anni e necessita di manutenzione sempre più frequente, è arrivato il momento di sostituirla.

Ci sono altre ragioni che dovrebbero spingere alla sostituzione della vecchia caldaia dopo dieci anni, in particolare: tecnologia obsoleta ( caldaie a condensazione dal 2015); consumi energetici troppo alti; guasti frequenti e usura dei componenti.

Scarsa efficienza energetica

La caldaia con una classe energetica poco efficiente deve essere sostituita per non vedere il costo della bolletta lievitare, oltre che per ridurre l’inquinamento.

Come verificare l’efficienza della tua caldaia? Cerca l’etichetta energetica ErP, costituta da una scala colorata con 7 punti: Classe A (Verde) fino a Classe G (Rosso).

Se scegli di acquistare una caldaia a condensazione classe A, non solo potrai godere di maggiore efficienza energetica, ma beneficerai di una riduzione dei consumi e  di maggior rispetto dell’ambiente.

Presenza di perdite sotto la caldaia

Se intorno alla caldaia si nota la presenza di perdite d’acqua bisogna agire e valutare il danno. È probabile che le parti interne siano usurate o difettose. Le perdite possono causare ancora più danni e favorire la formazione della ruggine.

Inoltre, se ci sono perdite, il riscaldamento sarà meno efficienti, il che vorrà dire più sprechi e costi.

Sostituzione caldaia detrazione

Se la tua caldaia è datata o presenta frequenti malfunzionamenti, dovrai valutarne la sostituzione, acquistandone una di nuova generazione.

Puoi risparmiare grazie alle tante agevolazioni fiscali disponibili, dall’iva al 10% alle detrazione del 65%, e il SuperBonus del 110%.

Per conoscere i requisiti di accesso delle detrazioni sostituzione caldaia, puoi consultare il sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate, clicca qui.

Sostituzione caldaia con sconto in fattura Puglia

La nostra azienda mette a disposizione il servizio di consulenza energetica e assistenza pratiche per ottenere tutte le agevolazioni fiscali disponibili.

I nostri esperti avviano la pratica e la seguono fino all’approvazione, chiunque voglia effettuare la sostituzione della caldaia con detrazione del 65% o del 110%, sarà seguito e liberato da tutti gli adempimenti.

Calema permette di accedere anche alla sostituzione caldaia con sconto in fattura o cessione del credito. Siamo disponibili su Lecce, Brindisi e Taranto e in tutta la Puglia.

Se noti che la tua caldaia presenta uno dei problemi trattati in questo articolo o se hai deciso che è arrivato il momento di cambiarla perché troppo vecchia, contattaci.

I nostri consulenti sono a tua disposizione per fornirti tutte le informazioni necessarie e aiutarti a scegliere la caldaia più adatta alle tue esigenze. Inoltre, i tecnici effettueranno un sopralluogo per verificare l’impianto e consigliarti la migliore soluzione in termini di sicurezza e di efficienza.

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Manutenzione caldaia: in cosa consiste e a chi spetta?

Manutenzione caldaia

Per avere un impianto di riscaldamento sempre efficiente e funzionante, è necessario fare dei controlli periodici.

In particolare, per mantenere la caldaia attiva e performante bisogna sottoporla a verifiche e manutenzione con una certa costanza.

Inoltre, fare manutenzione alla caldaia è obbligatorio per legge, non farlo vuol dire andare incontro a possibili sanzioni.

In cosa consiste la manutenzione della caldaia? A chi spetta fare questi interventi? Proprietario o inquilino? In caso di edificio condominiale, cosa deve fare l’amministratore di condominio riguarda la manutenzione dell’impianto di riscaldamento? Nei paragrafi successivi cercheremo di rispondere a tutte queste domande.

Manutenzione caldaia: quali interventi?

La revisione obbligatoria della caldaia va effettuata indipendentemente dalla presenza di guasti o anomalie, e comprende due parti: manutenzione ordinaria e controllo dei fumi.

La manutenzione ordinaria riguarda il controllo di ogni parte dell’impianto di riscaldamento, come i ventilatori, il bruciatore, la camera di combustione, le guarnizioni, gli elettrodi, etc. Per poi concludere con la pulizia di tutto l’apparecchio.

Il controllo fumi, invece, ha l’obiettivo di esaminare l’efficienza energetica della caldaia, consiste in dei test che permettono di regolare il bruciatore, misurare il tiraggio e la temperatura dei fumi di combustione.

Inoltre, vengono misurati i valori inquinanti e i parametri di sicurezza e risparmio energetico.

Gli interventi di manutenzione ordinaria caldaia servono a impedire eventuali fughe di gas; evitare cortocircuiti alla rete elettrica; scongiurare anomalie o guasti che possono rendere pericoloso l’utilizzo della caldaia; diminuire l’inquinamento e far funzionare correttamente la caldaia.

Manutenzione ordinaria della caldaia: ogni quanto va effettuata?

Precisato che la manutenzione della caldaia è obbligatoria, ci sono delle tempistiche da rispettare per la frequenza dei controlli.

La periodicità è indicata all’interno del libretto dell’apparecchio fornito al momento dell’acquisto. Questo libretto è diventato obbligatorio dal 2016 ed è composto da schede assemblabili. Va custodito con cura, sotto la totale responsabilità del proprietario dell’immobile o dell’amministratore di condominio, se il riscaldamento è centralizzato.

È indispensabile perché, oltre a contenere tutte le informazioni tecniche della caldaia, permette di registrare gli interventi effettuati dalla prima accensione, sia di manutenzione ordinaria che straordinaria. In caso di controlli, il libretto va esibito insieme alle fatture.

Se invece l’impresa non fornisce indicazioni o l’impianto è molto vecchio, fanno fede le informazioni tecniche del modello fornite dalla casa produttrice.

In linea generale, comunque, la frequenza della manutenzione dipende dal modello di caldaia: un controllo annuale per la caldaia non alimentata a gas; uno ogni 2 anni per la caldaia a gas installata da più di 8 anni e ogni 4 anni se installata da meno di 8 anni.

Ad effettuare il controllo è un tecnico specializzato abilitato che, dopo la verifica, consegna il rapporto di controllo che va conservato all’interno della documentazione della caldaia.

Controllo fumi: ogni quanto verificare l’efficienza energetica?

Se per la manutenzione ordinaria della caldaia, la legge ne stabilisce l’obbligo ma non la periodicità, affidandosi alle indicazioni del costruttore, per il controllo fumi, invece, il legislatore indica dei periodi precisi in cui effettuarlo che, variano in base alla regione.

Secondo la norma, il controllo dei fumi deve essere effettuato obbligatoriamente ogni 2/4 anni, in base al tipo di impianto e combustibile.

È necessario fare il controllo ogni 2 anni per:

  • caldaie di potenza superiore a 10 kW e inferiore a 100 kW, a combustibile liquido o solido;
  • caldaie di potenza superiore a 100 kW funzionanti a GPL o gas metano

Si passa a 4 anni per le caldaie con potenza superiore ai 10 kW e inferiore a 100 kW che usano Metano o GPL; infine, si accorcia a un anno per gli impianti termici con potenza superiore ai 100 kW con combustibile liquido o solido.

Tempistiche che possono variare in base ad indicazioni specifiche della regione di appartenenza o da informazioni precise all’interno del libretto dell’apparecchio.

Le caldaie con potenza inferiore a 10 kW come stufe a gas o elettriche, sono esenti dal controllo dei fumi.

Manutenzione caldaia: chi deve pagare?

Se la manutenzione e il controllo dei fumi viene effettuato presso un’abitazione privata, è ovviamente il proprietario dell’immobile a pagare.

Per quanto riguarda l’appartamento in affitto si fa riferimento al Codice Civile, all’articolo 1576 che indica che tutte le spese riguardanti la manutenzione della caldaia, le negligenze o l’uso improprio dell’apparecchio, sono a carico dell’inquilino.

I costi di manutenzione straordinaria della caldaia, invece, sono a carico del proprietario, rientrano tra gli interventi la sostituzione della caldaia e l’adeguamento agli obblighi di legge.

All’interno di un condominio, invece, il responsabile dell’impianto termico centralizzato è l’amministratore di condominio.

Costo manutenzione ordinaria

Il costo degli interventi di manutenzione ordinaria e aggiornamento libretto ha un costo orientativo compreso tra 70 e 90 euro, che varia in base alla regione e alla ditta eseguitrice del controllo.

In questa cifra non è incluso il controllo dei fumi che, porta la spesa fino a 130/140 euro. Anche in questo caso, se l’abitazione è privata, paga il proprietario, mentre se si tratta di un immobile in affitto, è l’inquilino a farsi carico della spesa.

Al termine della revisione e del controllo dei fumi, il tecnico consegna un bollino blu che comporta un costo aggiuntivo e che serve, oltre ad accertare il corretto funzionamento della caldaia, anche a verificare che sia stato effettuato il pagamento dei contributi previsti dalla legge.

Mancata manutenzione caldaia: quali sono le sanzioni?

Se i controlli non vengono effettuati entro i termini specifici, si va incontro a una sanzione variabile, nello specifico:

  • da 50 a 200 euro in caso di mancata revisione e irregolarità
  • da 500 a 600 euro in assenza di libretto regolamentare
  • dai 500 ai 3000 euro in caso di mancato controllo del rendimento della combustione e per i rimborsi delle spese di verifica

I Comuni devono avvisare almeno 20 giorni prima del controllo, per dare il tempo di intervenire ed evitare la sanzione.

Ad ogni modo, ricordiamo che la revisione della caldaia è importante soprattutto per poter utilizzare l’apparecchio in sicurezza ed evitare pericoli.

Hai bisogno di un intervento di manutenzione ordinaria e controllo fumi della tua caldaia? Contattaci, operiamo su Lecce, Brindisi, Taranto e tutta la Regione Puglia. Chiedici un preventivo gratuito per valutare l’intervento.

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Impianto di riscaldamento: quale scegliere per la propria abitazione?

Impianti di riscaldamento

Quando si sta per ristrutturare casa è frequente chiedersi quale tipo di impianto di riscaldamento scegliere, la risposta non è mai unica e dipende da una serie di fattori tra cui l’organizzazione degli spazi, l’esposizione al sole, il tipo di lavoro che si sta facendo alla casa, etc.

Le soluzioni per riscaldare casa sono numerose, ognuna va presa in considerazione e valutata attentamente, cercando di individuare quella che meglio si adatta alle proprie esigenze.

Cosa  valutare prima di scegliere un impianto di riscaldamento

Prima di approfondire il discorso e vedere quali sono i tipi di impianti di riscaldamento disponibili sul mercato, è utile capire quali considerazione preventive fare per una scelta davvero vantaggiosa.

Quando si deve realizzare un nuovo impianto o ristrutturare il vecchio, bisogna partire dalle caratteristiche edilizie dell’immobile. Una casa singola avrà necessità di un tipo di riscaldamento diverso da un una appartamento presente all’interno di un condominio.

Altro aspetto importante è la zona in cui si vive e il suo clima, dal quale dipenderà la scelta dal punto di vista della potenza energetica.

È anche importante valutare le fonti energetiche a disposizione e, anche considerare la possibilità di utilizzare quelle rinnovabili, grazie alla possibilità di disporre di agevolazioni fiscali per il risparmio energetico.

Tipologia di impianti di riscaldamento per la casa

Di seguito ci soffermiamo sui principali impianti e sistemi di riscaldamento per la tua abitazione, che potrai valutare per effettuare un acquisto più consapevole.

Impianto di riscaldamento a gas

Il riscaldamento a gas è probabilmente il tipo di riscaldamento centrale più usato. Una caldaia usa il calore prodotto dal combustibile in un bruciatore per riscaldare l’acqua, che poi circola all’interno dei termosifoni e nei sanitari.

Utilizzando moderne caldaie a condensazione verranno anche sfruttati i fumi prodotti per la produzione di energia, il che si traduce in un maggior risparmio e un sistema poco inquinante.

Impianto di riscaldamento pompa di calore/elettrico

Tra le principali alternative al riscaldamento a gas c’è sicuramente il riscaldamento elettrico, che offre un notevole risparmio sui costi energetici con un basso impatto ambientale.

Anche se il costo iniziale di questi impianti è alto, un notevole risparmio mensile sui costi permette di recuperare l’investimento in pochi mesi.

Inoltre, è possibile ottenere sgravi fiscali come l’ecobonus e le detrazioni, puoi saperne di più leggendo questo articolo.

L’impianto a pompa di calore è quello più diffuso ma ha costi molto importanti per l’energia, per cui è conveniente considerare anche la possibilità di abbinare un sistema di impianto fotovoltaico.

Impianto di riscaldamento a pavimento

L’impianto di riscaldamento a pavimento è usato soprattutto nel nord Italia, in quelle regioni dove fa molto freddo. Questo sistema include un alimentazione di calore installata sotto il pavimento, i corpi radianti non sono visibili come invece avviene coi termosifoni.

Il risultato ottenuto è una distribuzione del calore omogenea in tutte le stanze della casa, inoltre, la caldaia lavora a temperature inferiori a quelle di un impianto a gas.

Impianto di riscaldamento a soffitto

Anche questa tipologia di impianto di riscaldamento non è visibile, in quanto nascosto all’interno del soffitto. Si tratta di un impianto canalizzato che utilizza l’aria calda e che può anche rinfrescare.

Viene installato soprattutto in uffici, strutture ricettive e alberghiere, non è molto presente all’interno delle abitazioni. Tuttavia, non deve per forza essere escluso se si desidera un’alternativa gli impianti di riscaldamento più tradizionali.

Impianto di riscaldamento a battiscopa

Installando un sistema di riscaldamento radiante che sfrutta l’intero perimetro della casa nascondendo i tubi sotto il battiscopa, è possibile godere di molti vantaggi: minimo ingombro e facilità di installazione, bassi consumi e un basso impatto visivo. Poiché le pareti della casa fungeranno da fonte di calore radiante, è possibile dimenticare i problemi di umidità e muffa.

Il sistema di riscaldamento a battiscopa è molto economico rispetto a quello a pavimento, ed è una scelta da fare soprattutto se non si vuole effettuare una ristrutturazione molto invasiva.

Il principio di propagazione del calore è per irraggiamento, questo vuol dire che il calore riscalda le pareti che poi lo cedono all’interno degli ambienti.

Optando per questa soluzione, dovrai prestare attenzione al tipo di arredamento. Chiedi consiglio a degli esperti del settore.

Impianto di riscaldamento costo

Qual è il costo degli impianti di riscaldamento di cui abbiamo parlato? Devi sapere che il prezzo al mq varia in base al tipo di impianto scelto e va da un minimo di 35€ fino a un massimo di 200€ al mq.

I costi degli impianti di riscaldamento che stiamo per indicare sono orientativi e possono variare anche in base all’andamento dei mercati. Vogliamo aiutarti ad avere un’idea di partenza. Inoltre, ricorda che dovrai anche tener conto della spesa necessaria per la posa in opera e il collaudo.

  • Riscaldamento a gas: 35€/80€ al mq
  • Riscaldamento a pavimento: 75€/195€ al mq
  • Riscaldamento a soffitto: 120€/160€ al mq
  • Riscaldamento a battiscopa: 65€/160€ al mq
  • Riscaldamento a parete: 100€/170€
  • Riscaldamento a pompa di calore: 50€/90€

Impianti di riscaldamento Lecce

Se stai cercando il miglior impianto di riscaldamento per la tua casa, possiamo aiutarti a trovare la soluzione giusta. La nostra azienda è specializzata nella fornitura di impianti di riscaldamento rivolti al risparmio energetico e alla sostenibilità ambientale.

Puoi contattarci per una consulenza gratuita, il nostro team è a tua disposizione, possiamo effettuare un sopralluogo per valutare gli impianti di riscaldamento più idonei alla tua abitazione.

Inoltre, potremmo realizzare un preventivo senza impegno, che tenga conto di tutti i costi relativi alla realizzazione e messa in funzione dell’impianto.

La nostra azienda Calema ha all’interno della sua squadra anche figure professionali tra cui ingegneri, esperti di termoidraulica, serramentisti, personale amministrativo ed esperti di progettazione edile e gestione pratiche.

Possiamo anche aiutarti a sbrigare l’iter burocratico necessario per ottenere i bonus fiscali disponibili per l’installazione degli impianti di riscaldamento.

Siamo operativi su Lecce, Brindisi e Taranto e in tutta la regione Puglia, offriamo assistenza continua post-vendita. Contattaci ora per ricevere il tuo preventivo.

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Infissi in PVC: come scegliere quelli giusti

Infissi in PVC

Sostituire i vecchi infissi con degli infissi in PVC ha diversi vantaggi che, non sono solo legati all’estetica dell’abitazione, ma anche al risparmio energetico grazie all’ottimo livello di isolamento termico offerto.

Quindi scegliere quelli giusti è fondamentale per avere un prodotto in grado di soddisfare le esigenze più moderne. Gli infissi in PVC hanno effetto isolante e permettono di godere di una temperatura confortevole in qualsiasi periodo dell’anno. Inoltre, offrono un buon isolamento acustico, ideale per chi vive in zone particolarmente rumorose.

Vantaggi degli infissi in PVC

Abbiamo già accennato ai primi due aspetti importanti degli infissi in PVC, ovvero, l’isolamento termico e acustico, ma ci sono altri vantaggi da tenere considerazione.

Scegliere di acquistare un infisso in PVC vuol dire dare attenzione alla qualità del materiale. Gli infissi in PVC non richiedono manutenzione e sono estremamente facili da pulire, è sufficiente utilizzare un panno in microfibra e un detergente comune.

Inoltre, gli infissi in PVC sono molto resistenti al vento, alle infiltrazioni e al fuoco, in stiamo parlando di un materiale completamente ignifugo che non alimenta le fiamme in caso si incendi.

Inoltre, resiste molto bene all’esposizione continua e diretta dei raggi solari e alle intemperie, ma anche al freddo e alla salsedine.

Insomma, i vantaggi di questa tipologia di infissi sono molti, non è un caso che negli ultimi anni si è assistito a un aumento della richiesta sul mercato.

Come scegliere gli infissi in PVC

Prima di acquistare gli infissi in PVC devi assicurarti che abbiamo alcune caratteristiche e che siano sempre di qualità. Ma quali valutazioni da fare? Ecco alcuni fattori che devi valutare per scegliere i migliori infissi in PVC.

Isolamento termico

Lo abbiamo citato più volte perché è uno dei punti di forza di questa tipologia di infissi. Infatti, gli infissi in PVC offrono il miglior rapporto qualità/prezzo perché a una spesa moderata, corrisponde un elevato risparmio energetico. I migliori infissi PVC hanno 5 o più camere ed isolano correttamente gli ambienti interni da quelli esterni.

Miglioramento estetico

Anche il miglioramento estetico dell’edificio ha la usa importanza, per cui un altro fattore da valutare con cura è il design. Scegliere una soluzione che migliora esteticamente la tua casa. Dire addio ai vecchi infissi vuol dire anche rinnovare lo stile.

Isolamento acustico

L’infisso in PVC deve offrire altissime prestazioni in termini di isolamento acustico, per cui accertati che il profilo, le guarnizioni e il vetro siano di qualità adeguati.

Sicurezza/Antieffrazione

L’infisso deve anche proteggere gli ambienti da possibili intrusioni da parte di terze persone. Quando scegli un nuovo infisso in PVC controlla la qualità dei serramenti di sicurezza e dei dispositivi antieffrazione.

Massima tenuta

Un buon infisso in PVC deve anche offrire resistenza e massima tenuta a diverse condizioni e sollecitazioni, tra cui vento, pioggia e polvere. Ogni parte che compone l’infisso deve essere di ultima generazione e di qualità superiore.

Manutenzione

Gli infissi in PVC non hanno bisogno di manutenzione, sono molto resistenti agli agenti atmosferici se di alta qualità. Se un infisso non regge e presenta dei problemi, probabilmente è realizzato con un materiale scadente. Assicurati sempre di acquistare i migliori prodotti.

Materiali di qualità ed ecologici

Lo abbiamo evidenziato più volte, la qualità dei materiali è un fattore fondamentale per scegliere gli infissi, perché ne garantiscono la resistenza e la durata. Accertati che siano realizzati seguendo i criteri minimi ambientali richiesti per una scelta green.

Profondità di montaggio

La profondità di montaggio deve essere ridotta, questo ne permette l’installazione sia in edifici di nuova costruzione, che in quelli più vecchi (ristrutturazioni), ottenendo i migliori risultati in termini di risparmio energetico ed estetico.

Infissi in PVC: una scelta per la salute

Gli infissi in PVC non danneggiano la salute, a patto che si preferisca sempre la qualità. Come prima cosa devi sempre acquistare infissi progettati in PVC vergine e non riciclato; il primo assicura più resistenza e durata nel tempo ed è ecocompatibile.

Un PVC di scarsa qualità può contenere al suo interno metalli pesanti come il piombo e rilasciare sostanze dannose per la salute. Cosa fare? Esistono certificazioni che aiutano il consumatore ad orientarsi, ad esempio, il certificato VOC attesta la qualità del PVC utilizzato per produrre le finestre, certificando l’assenza di sostanze nocive.

Quando devi acquistare i tuoi infissi verifica che siano presenti le certificazioni obbligatorie e se ci sono anche quelle facoltative come il VOC. Inoltre, scegli sempre finestre di almeno classe energetica A.

Le classi energetiche arrivano fino alla F e indicano lo spessore del profilo in PVC, la classe A presenta uno spessore di 2,8-3 mm e garantisce prestazioni elevate di isolamento termico e acustico.

Infissi in PVC prezzi

Non è possibile definire prezzi univoci degli infissi in PVC, poiché variano in base a differenti fattori, tra cui dimensioni, tipologia di vetro, colori e aperture.

Possiamo fare una stima approssimativa media dei prezzi degli infissi in PVC che partono da cifre come 380€ per una finestra piccola, fino a 1.400€ per una portafinestra abbastanza grande.

Questi prezzi non tengono conto del trasporto e del montaggio degli infissi, ma solo del costo della finestra.

Bonus Infissi 2022

La sostituzione e/o installazione di infissi a risparmio energetico rientra nel SuperBonus 110% che prevede detrazioni IRPEF e IRES su alcuni interventi che migliorano l’efficienza energetica dell’edificio esistente.

È possibile anche beneficiare dello sconto in fattura o della cessione del credito, abbattendo completamente i costi al momento dell’acquisto.

Per saperne di più sul Bonus Infissi 2022 ti invitiamo a leggere questo nostro articolo sul Risparmio energetico con la sostituzione di serramenti e infissi.

Infissi in PVC Lecce

Hai bisogno di sostituire i tuoi vecchi infissi con dei nuovi infissi in PVC? Siamo un’azienda specializzata in infissi a risparmio energetico ed impianti di climatizzazione di ultima generazione.

Eseguiamo i lavori anche portando avanti l’iter burocratico relativo ai bonus fiscali 2022 previsti per tutti gli interventi privati di tipo edilizio.

Puoi contattarci per un preventivo gratuito senza impegno per l’acquisto e l’installazione di nuovi infissi in PVC, siamo disponibili su Lecce, Brindisi, Taranto e in tutta la regione.

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Tapparelle in alluminio coibentato: cosa sono e quali vantaggi offrono?

Tapparelle alluminio coibentato

Le tapparelle coibentate sono serramenti esterni prodotti con materiali in grado di assicurare un perfetto isolamento termico e acustico tra due ambienti.

La coibentazione prevede diverse tecniche che, applicate, fanno in modo che due spazi con temperature diverse, siano isolati tra di loro, evitando quindi lo scambio di calore e suoni.

In questo modo viene assicurato il mantenimento della giusta temperatura all’interno delle abitazioni e il completo isolamento dai rumori esterni.

Per porte e finestre si può optare per un’ampia scelta di tapparelle coibentate realizzate da un’intercapedine interna riempita con materiale ad elevato potere isolante.

Può essere presente anche una camera d’aria che va a ottimizzare la capacità di isolamento acustico e termico.

Come sono fatte le tapparelle coibentate

Per quanto riguarda le tapparelle, la coibentazione viene fatta con uno strato di schiuma di poliuretano espanso ecologico, collocato all’interno delle stecche che compongono la tapparella.

Il materiale limita lo scambio termico tra l’ambiente interno e quello esterno. Sono disponibili tapparelle in alluminio e acciaio, composte da una coibentazione a schiuma di poliuretano espanso ad “alta densità”.

La schiuma nelle stecche è più compatta e resistente, per cui la tapparella è in grado di garantire maggiore isolamento termico, offrendo il massimo comfort sia in tutte le stagioni.

Tapparelle in alluminio coibentate

La tapparella in alluminio coibentato è un prodotto che unisce le caratteristiche isolanti a quelle di resistenza e sicurezza dell’alluminio.

Quest’ultimo è un materiale particolarmente resistente agli agenti atmosferici e all’esposizione continua ai raggi solari.

Inoltre, lo spessore delle tapparelle coibentate realizzate in alluminio è ridotto rispetto a quelle tradizionali. Tuttavia, sono in grado di offrire maggiore durabilità e minor ingombro, soprattutto rispetto alle tapparelle che venivano installate in passato.

È un prodotto particolarmente maneggevole al quale è possibile abbinare delle zanzariere per proteggersi dall’intrusione di insetti. E, a differenza di altri materiali come il PVC, l’alluminio assicura una riduzione del rischio di intrusioni.

Scegliere le tapparelle in alluminio coibentato offre vari vantaggi tra cui:

  • Un costo inferiore, fino alla metà del prezzo delle tapparelle completamente in alluminio
  • Peso contenuto: si trasportano e installano con facilità e si adatta a qualsiasi tipo di abitazione
  • Altissimo livello di personalizzazione
  • Isolamento termico elevato grazie al materiale contenuto al suo interno

Quando scegliere le tapparelle coibentate in PVC?

Le tapparelle coibentate in PVC, come quelle in alluminio, offrono un alto grado di isolamento termico e un’ottima resistenza agli agenti atmosferici.

Sono da preferire nelle zone più fredde e possono essere installate con estrema facilità per via della leggerezza del materiale.

Inoltre, sono un’opzione economica rispetto alle tapparelle coibentate in alluminio, tuttavia, si dimostrano meno resistenti ai tentativi di intrusione e ai forti agenti atmosferici che possono, facilmente, rovinarne la superficie.

Tapparelle alluminio coibentate quanto costano?

I prezzi sono indicativi e sono utili per farsi un’idea. Se vuoi conoscere il costo di acquisto e installazione delle tapparelle in alluminio coibentate, contattaci per un preventivo gratuito.

Le tapparelle in alluminio vanno da circa 35€ al metro quadro (spessore 8 mm), fino a 45€ (spessore 14 mm).

Chi, invece, preferisce delle tapparelle coibentate in PVC, a seconda della finitura, si va dai 20 ai 50€.

Ricordiamo che le tapparelle in PVC sono meno resistenti rispetto a quelle di alluminio. I costi appena citati, solitamente, non comprendono il trasporto e l’installazione.

Se vuoi ricevere un’offerta vantaggiosa tutto incluso (tapparelle coibentate in alluminio, trasporto e montaggio, clicca qui.

Vantaggi delle tapparelle coibentate

Le tapparelle coibentate offrono diversi vantaggi, in primis, la riduzione dei costi in bolletta, garantendo risparmio energetico grazie all’ottimo grado di isolamento termico.

Inoltre, sono la migliore soluzione per ridurre il rumore proveniente dall’esterno che può disturbare la quieta all’interno dell’abitazione.

Con le tapparelle coibentate si assiste a una riduzione del calore che passa tramite le avvolgibili. In particolare, nelle zone particolarmente calde, le tapparelle in alluminio fanno rimbalzare il calore riducendone l’ingresso all’interno dell’abitazione.

L’isolamento termico limita anche gli episodi di muffa e condense, due condizioni che compromettono la qualità dell’aria respirata in casa e che, col passare del tempo, possono provocare danni, anche irreparabili, alla struttura abitativa.

La coibentazione, soprattutto a media e alta densità, rendono le tapparelle delle vere e proprie schermature contro il freddo invernale, che resterà fuori.

È evidente che scegliere di installare delle tapparelle coibentate apporta vantaggi in termini di risparmio, ma anche per ciò che riguarda l’impatto ambientale, decisamente inferiore rispetto a quello di altri prodotti.

Inoltre, preferire le tapparelle coibentate permette di avere delle agevolazioni statali grazie alla presenza di alcuni bonus pensati per incentivare la sostituzione delle vecchie tapparelle con prodotti rivolti al risparmio energetico.

La detrazione fiscale per le tapparelle coibentate è valida per tutti i dispositivi di protezione solare, incluse quindi le tapparelle, sia in alluminio che in PVC.

L’agevolazione riguarda sia una nuova installazione che la sostituzione delle vecchie schermature solari. Non è obbligatorio acquistare infissi e serramenti nuovi.

È possibile usufruire del 50% di detrazione fino a una spesa massima di 60.000 euro, previa comunicazione sul portale ENEA entro 90 giorni dal termine dell’installazione delle tapparelle coibentate.

Superbonus 110% e tapparelle coibentate

L’agevolazione Superbonus porta la quota detraibile al 110% e può essere applicata anche alle tapparelle coibentate, intese come oscuranti, purché vengano installate contestualmente a un intervento di installazione cappotto termico e/o sostituzione di impianto di riscaldamento (interventi trainanti).

Inoltre, l’intervento deve migliorare di almeno 2 classi energetiche l’edificio e l’installazione delle tapparelle deve avvenire con quella di nuovi serramenti.

Il massimale che può essere recuperato è di 650 €/mq (zona A, B e C) e 750 €/mq (zona D, E ed F), per il costo della tapparella comprensivo di nuovo serramento.

La detrazione è recuperabile in 5 anni, oppure può essere ceduta ad altri, come nel caso dello sconto in fattura. Per saperne di più sul Superbonus 110% clicca qui.

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Come scegliere una porta blindata: caratteristiche e kit termico-acustico

Porta blindata

Una porta blindata offre una maggiore protezione contro le effrazioni, evita l’accesso di persone non invitate o di malintenzionati, aumentando il livello di sicurezza dell’abitazione o dell’edificio commerciale.

Un ulteriore vantaggio di una porta blindata è la possibilità di isolarla tramite un kit termico-acustico, che migliora notevolmente il comfort abitativo della casa o dello spazio commerciale.

Ma quali sono le prestazioni che deve offrire una porta blindata? Come sceglierla senza commettere errori?

Porta blindata: caratteristiche

Per proteggersi dai pericoli esterni, molti proprietari di case e di negozi scelgono di installare una porta blindata.

Questa deve essere costruita in modo da svolgere efficacemente la sua funzione protettiva, ma non solo, un occhio di riguardo va anche al risparmio energetico.

Una considerazione importante da fare se si vuole risparmiare sui costi energetici di riscaldamento e raffreddamento.

Una buona porta blindata non deve creare zone fredde o correnti d’aria all’interno della casa, ne deve permettere al calore di uscire al di fuori.

Per risolvere il problema è possibile far realizzare porte blindate con kit termico e isolamento acustico.

Queste sono prodotte con un telaio speciale a taglio termico che prevede l’inserimento di un materiale isolante al centro dello stesso. Funziona come ponte termico ed elimina la condensa, impedendo la formazione di goccioline sul telaio nella parte della porta interna all’abitazione.

Con il kit termico si isola il telaio a contatto con l’esterno e si beneficia anche dell’isolamento acustico, con una netta riduzione dei rumori provenienti dall’esterno dell’abitazione o del negozio.

Vediamo quali sono le altre caratteristiche da prendere in considerazione per scegliere una porta blindata.

Classi di sicurezza

Per valutare il livello di sicurezza offerto da una data porta blindata, bisogna considerare la sua costruzione e la sua certificazione in classe antieffrazione.

Le classi antieffrazione vanno da 1 a 6, le classi 5 e 6 sono utilizzate per le porte delle banche, mentre per quelle delle case, sono per lo più utilizzate porte blindate con classe 3 e 4. La classe 2 è indicata per abitazioni a basso rischio.

Per ricevere la classificazione antieffrazione, le porte sono sottoposte a test che misurano il tempo necessario per sfondarle e la loro resistenza come da norma europea ENV 1627.

Trasmittanza termica

La trasmittanza termica misura la quantità di calore che si trasferisce attraverso una porta. Il valore di trasmittanza termica è espresso come “U”, più questo valore è basso e più alta è la capacità di isolamento termico.

La misura dà un’indicazione di quanto bene l’elemento isola, per garantire il risparmio energetico.

Resistenza alle intemperie

Quando è esposta alle intemperie esterne, una porta blindata può essere dotata di un kit di tenuta all’aria, all’acqua e al vento, che deve essere scelto come parte dell’acquisto della porta.

Questo kit è composto da una soglia, un’anta e una guarnizione speciale. Come ogni altro prodotto, un test di laboratorio ne certifica le prestazioni.

Isolamento acustico

Secondo le norme riconosciute, la riduzione del rumore esterno si misura in base alla resistenza acustica di una porta. Più alta è la sua valutazione, maggiore è la tranquillità offerta all’ambiente interno.

Una porta blindata può essere ulteriormente potenziata con il kit termico-acustico, che aumenta l’efficienza di isolamento dei rumori provenienti dall’esterno.

Marcatura CE

Dal 1° febbraio 2010, tutte le porte esterne devono avere il marchio CE, che indica che il produttore ha sottoposto il prodotto a test rigorosi presso un laboratorio di prova riconosciuto. Si tratta di un requisito importante per la protezione dei consumatori.

Serratura porta blindata

Le porte di sicurezza esterne ora montano tutte cilindri europei, per cui la duplicazione delle chiavi è impossibile senza l’adeguato sistema di controllo delle chiavi.

Sono disponibili modelli economici di cilindri europei, oltre ai modelli ad alta sicurezza e più costosi.

Le porte blindate oggi sono disponibili anche con serrature elettroniche che utilizzano un sistema di lettura delle carte e di comunicazione via bluetooth. Il pomello o la maniglia sono sempre fissi per permettere al meccanismo elettronico di lavorare al meglio. La porta si apre semplicemente girando la maniglia.

Vantaggi della serratura elettronica

  • Non servono le chiavi, è possibile aprire la serratura utilizzando un’applicazione gratuita.
  • Aprirla solo quando si è davanti la porta e non a distanza in altri luoghi
  • Autorizzare gli accessi solo in determinati orari e tenere una mappatura degli ingressi, individuando anche eventuali tentativi di apertura non autorizzati
  • Controllare se la porta è apertura o chiusa.

Porta blindata prezzi

I prezzi della porta blindata variano in base alle caratteristiche e alle classi di sicurezza, ad esempio, una porta blindata di classe 3 ha un prezzo che va da 1.500 a 3.000 euro per interno e 1.800 a 3.500 euro per l’esterno.

Le porte classe 4, ideali per ville e abitazioni di lusso, hanno un costo che varia da 1.800 euro a 4.000 euro per esterno e 2.000 a 5.000 euro per esterno.

I costi di trasporto, misurazione, posa in opera sono da calcolare a parte e incidono per un totale che va da 600 a 1.300 euro.

Isolamento termico e acustico porte blindate detrazione fiscale

Abbiamo già parlato del livello di isolamento termico, acustico e della resistenza agli agenti atmosferici della porta blindata.

Queste proprietà sono ancora più importanti per le porte blindate esterne e particolarmente esposte agli agenti atmosferici, ma anche per le porte interne di un condominio per evitare che i rumori esterni infastidiscano gli ambienti interni dell’abitazione.

Queste caratteristiche sono collegate alla possibilità di usufruire della detrazione fiscale risparmio energetico porta blindata al 50% in 10 anni.

Se vuoi sostituire la porta blindata puoi scegliere tra due tipologie di detrazione fiscale:

  • Bonus sicurezza (Bonus casa/Bonus ristrutturazione)
  • Ecobonus per risparmio energetico

Ci sono alcune differenze tra i due tipi di detrazione fiscale:

  • In entrambi i bonus la pratica ENEA è obbligatoria;
  • Il limite di spesa massimo detraibili con il bonus sicurezza è di 96.000 euro, nell’ecobonus è di 60.000 euro;
  • Nel caso del bonus sicurezza, non occorre rispettare i massimali al metro quadro e nemmeno i valori di trasmittanza termica, mentre per l’ecobonus sì.

Inoltre, per quanto riguarda lo sconto in fattura, nel bonus sicurezza è necessario avere un titolo edilizio aperto; mentre nel caso di Ecobonus, è possibile usufruirne solo rispettando i valori massimali.

In base alle tue esigenze è possibile optare per una delle due detrazioni. Puoi approfondire sul bonus sicurezza qui, oppure, per il bonus risparmio energetico qui.

Se vuoi installare delle nuove porte blindate o sostituire quelle vecchie, contattaci per una consulenza gratuita senza impegno, potremmo valutare la migliore soluzione per te.

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Risparmio energetico con sostituzione serramenti e infissi

Superbonus 110% infissi

Fino al 35% dell’energia utilizzata per il riscaldamento della casa può essere persa attraverso le finestre, rendendo difficile mantenere una temperatura interna ideale per il nostro benessere.

I progressi tecnologici hanno permesso di ottenere alte prestazioni e vantaggi estetici nei moderni prodotti di serramenti e infissi.

Le finestre ad alta efficienza energetica possono isolare dal caldo e dal freddo fino a quattro volte di più delle finestre e delle porte convenzionali.

Ristrutturare o migliorare l’efficienza energetica di un edificio sostituendo infissi e serramenti è un passo cruciale per ridurre i costi e le emissioni di gas.

Oggi, scegliere di acquistare finestre a risparmio energetico vuol dire prestare attenzione alla questione ambientale e, allo stesso tempo, ottenere un risparmio non indifferente sulla bolletta elettrica e sui costi relativi al riscaldamento e il raffreddamento dell’abitazione.

Gli infissi e i serramenti moderni sono progettati per creare una sorta di barriera tra l’esterno e l’interno degli ambienti, limitando la dispersione termica.

Ma come scegliere le finestre a risparmio energetico? In questa breve guida ti daremo un aiuto concreto per avvicinarti a un acquisto più consapevole. Se vuoi maggiori informazioni, non esitare a chiederci una consulenza.

Serramenti e infissi: come scegliere le finestre a risparmio energetico

Scegliere nuove finestre può confondere, sono tante le tipologie disponibili, per trovare quelle giuste è necessario avere informazioni aggiuntive.

Per acquistare infissi e serramenti a risparmio energetico ci sono dei criteri da considerare, vediamoli nel dettaglio.

Livello di isolamento

Le finestre che assicurano un buon livello di isolamento termico sono considerate le migliori per ciò che riguarda l’aspetto del risparmio energetico.

Per orientarsi bisogna cercare il fattore U del prodotto: questo misura il tasso di dispersione del calore degli infissi. Più questo valore è basso e maggiore è l’efficienza energetica della finestra e migliore è l’isolamento termico.

Questo ti permette di godere di un risparmio in bolletta e di miglior comfort all’interno della tua casa, grazie alla riduzione della dispersione termica che terrà lontani problemi dovuti a umidità, muffe e deterioramento degli infissi.

Conduzione di calore

Questo aspetto è collegato al fattore U sopracitato, e indicata la capacità della finestra di condurre calore. All’interno delle stanze in cui la luce solare è diretta per tutto il giorno, è suggerito scegliere finestre che limitano l’eccessiva conduzione di calore verso l’interno.

Contrariamente, se le stanze sono poco esposte al sole o si vive in un clima tendenzialmente freddo, bisogna procedere alla sostituzione infissi per risparmio energetico con finestre che resistono alla perdita di calore.

Scelta dei materiali

Altri fattori che influenzano la scelta delle finestre a risparmio energetico includono i materiali e la loro durata.

Infissi in legno

Le finestre e le porte di legno offrono eccellenti proprietà di isolamento, come la bassa perdita di calore e la scarsa trasmissione del suono. Tuttavia, richiedono più manutenzione di altri materiali e sono inclini a degradarsi in condizioni climatiche avverse, riducendo la loro efficienza energetica.

Infissi in PVC

Il PVC è una scelta eccellente per le finestre progettate per ridurre il consumo di energia: garantisce l’isolamento termico e acustico, resiste ai climi freddi e umidi, non si corrode né si ossida, richiede una manutenzione minima.

I serramenti in PVC offrono elevati standard di sicurezza grazie all’anima in acciaio con cui sono realizzati: offrono protezione dagli urti e resistenza al fuoco a un prezzo molto inferiore rispetto ad altre soluzioni più dispendiose come l’alluminio.

Infissi in alluminio

Le infissi in alluminio sono fatti di materiale leggero, durevole, forte, con un’alta resistenza agli agenti atmosferici.

Le finestre realizzate con questo materiale sono pratiche ed efficaci in ambienti piovosi e freddi, con un costo di manutenzione relativamente basso. L’alluminio è anche una risorsa ecologicamente sostenibile e riciclabile che ha dimostrato di avere un effetto minimo sull’ambiente.

Doppio e triplo vetro

Le finestre a risparmio energetico in vetro sono una soluzione eccellente per sostituire i vecchi infissi. Soprattutto se si scelgono quelle dotate di doppi o tripli vetri, che forniscono un livello di isolamento più alto, limitando la perdita di calore.

Se si sceglie il vetro laminato, questo include uno strato di plastica che migliora la resistenza agli urti e permettere un passaggio di luce ottimale.

Risparmio energetico: incentivi e detrazioni per la sostituzione di infissi e serramenti

La sostituzione o l’installazione di infissi e serramenti a risparmio energetico rientrano negli interventi inseriti nel Superbonus 110%, che prevede detrazioni fiscali IRPEF o IRES, concessi quando si eseguono lavori che migliorano l’efficienza energetica di un qualunque edificio già esistente.

Proposto per la prima volta nel 2013, è stato continuamente rinnovato. Nel 2021 il Superbonus 110% ha aumentato il numero di interventi di efficienza energetica nel nostro paese.

Per questo motivo si è deciso di prorogarlo ulteriormente fino al 2025. Entrando nel dettaglio, il Superbonus spetta fino al 31 dicembre 2025, nelle seguenti misure:

  • 110% per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2023
  • 70% per le spese sostenute nel 2024
  • 65% per le spese sostenute nel 2025

Interventi agevolabili principali o trainanti

  • interventi di isolamento termico sugli involucri
  • sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale sulle parti comuni
  • sostituzione di impianti di climatizzazione invernale sugli edifici unifamiliari o sulle unità immobiliari di edifici plurifamiliari funzionalmente indipendenti
  • interventi antisismici.

Interventi agevolabili aggiuntivi o trainati

  • interventi di efficientamento energetico
  • installazione di impianti solari fotovoltaici e sistemi di accumulo
  • infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici
  • interventi di eliminazione delle barriere architettoniche (16-bis, lettera e del Tuir).

Per poter usufruire dell’incentivo, in quest’ultimo caso, sarà necessario effettuare contemporaneamente uno degli interventi principali.

Il bonus è valido solo su unità immobiliari accatastate e con un vecchio impianto di riscaldamento installato.

Inoltre, è possibile beneficiare della detrazione diretta tramite lo sconto in fattura per risparmio energetico, applicato dai fornitori, oppure, con la cessione del credito. Puoi approfondire ulteriormente il Superbonus 110% sul sito dell’Agenzia delle Entrate.

Se vuoi sostituire le tue vecchie finestre con soluzioni moderne a risparmio energetico, contattaci. Puoi chiedere un preventivo senza impegno, siamo specializzati in serramenti e infissi PVC Lecce e provincia e altri materiali

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Pompa di calore: come funziona e quanto fa risparmiare?

Pompe di calore

Le pompe di calore sono dispositivi che possono spostare energia termica (calore) da uno spazio più freddo a uno più caldo. Per esempio, durante l’inverno, le pompe di calore possono prelevare il calore dall’aria esterna e trasferirlo all’interno della nostra casa per mantenerla calda.

Questo è il processo opposto a quello che avviene naturalmente, quando il calore scorre da un corpo caldo a uno più freddo. Le pompe di calore consumano energia che può essere fornita dall’elettricità o dal gas metano.

Ma come funziona una pompa di calore? Meglio scegliere una caldaia a condensazione o pompa di calore? Come funziona una caldaia a pompa di calore (soluzione ibrida)? Risponderemo a queste domande nei paragrafi successivi.

Come funziona la pompa di calore?

Le pompe di calore sono impianti efficienti che trasferiscono il calore da un luogo all’altro. Alcuni di questi dispositivi sono reversibili e possono essere utilizzati per riscaldare una casa o raffreddarla a seconda della stagione.

Consumano meno energia dei sistemi di riscaldamento tradizionali, tranne quando funzionano a pieno regime. Le pompe di calore sono attualmente considerate eco-friendly, secondo la legislazione europea in materia, se l’energia termica prodotta è totalmente o prevalentemente estratta da fonti naturali rinnovabili e gratuite.

Semplificando il concetto sul funzionamento: una pompa di calore porta l’energia termica in un edificio dall’esterno. È costituita da un meccanismo di scambio di calore che utilizza fluidi refrigeranti.

Dal fluido refrigerato viene rilasciato del calore extra che può essere utilizzato all’interno dell’edificio per il riscaldamento o il raffreddamento.

Tipologie di pompe di calore

Le pompe di calore possono essere divise in tre gruppi: aria-aria, aria-acqua e acqua-acqua. Vediamole più nel dettaglio.

Pompe di Calore Aria- Aria e Aria Acqua

Le pompe di calore aria-aria e aria-acqua sono relativamente semplici da installare, ma non sono efficienti come le pompe acqua-acqua. Le pompe di calore aria-acqua, a differenza delle unità aria-aria, riscaldano l’acqua per l’utilizzo nei sistemi di riscaldamento e per produrre acqua calda sanitaria.

Poiché l’aria è disponibile ovunque, i sistemi aria-acqua sono più facili da installare rispetto agli altri tipi di pompe di calore, tuttavia, non sono adatti nelle aree fredde. Se la temperatura scende sotto i 5-7°C, le prestazioni diminuiscono e i consumi sono maggiori.

Pompe di Calore Acqua -Acqua

Le pompe di calore acqua-acqua sono più efficienti delle pompe di calore aria-acqua, perché traggono il loro calore da una fonte con una temperatura stabile: la falda acquifera.   L’installazione di queste pompe costa circa il 15-30% in più delle pompe aria-acqua a causa del pozzo necessario, ma ne vale la pena in termini di efficienza e di consumi.

Pompe di Calore Geotermiche

Le pompe geotermiche utilizzano il calore naturale presente nel terreno. Una sonda verticale viene inserita fino a 10 metri di profondità nel terreno. A queste profondità, la temperatura del suolo è relativamente costante, anche in inverno.

Per estrarre il calore dal terreno e trasferirlo al sistema di riscaldamento della tua casa, una pompa geotermica tira l’acqua di falda dal pozzo attraverso una serie di tubi, in uno scambiatore di calore o radiatore. Il costo di questo impianto dipende dalle condizioni geologiche della zona.

Sistema ibrido: caldaia a condensazione e pompa di calore

Un sistema ibrido è un sistema che combina due generatori alimentati da diverse fonti di energia – combustibile e fonte rinnovabile. Un generatore sarà una caldaia a condensazione (l’unità interna) e l’altro sarà una pompa di calore (l’unità esterna). Questo tipo di sistema è il modo più economico, ecologico ed efficiente dal punto di vista energetico per riscaldare una casa.

Un sistema ibrido è in grado di produrre riscaldamento e acqua calda sanitaria. Inoltre, in base al tipo di configurazione, la pompa di calore può essere impostata per produrre il raffreddamento durante le stagioni più calde.

In questo tipo di sistema, il generatore principale per il riscaldamento è la pompa di calore; quando la temperatura esterna va sotto una determinata soglia di efficienza, si attiva la caldaia a condensazione.

I vantaggi della caldaia a pompa di calore

I principali vantaggi di una pompa di calore includono l’efficienza energetica e la riduzione dei costi.

Un sistema geotermico installato nelle condizioni corrette può fornire un risparmio energetico medio annuo del 40% rispetto ai sistemi convenzionali di riscaldamento e raffreddamento, a seconda del tipo di edificio.

Inoltre, il sistema di pompe elettriche promuove la riduzione delle emissioni nocive nell’ambiente e può essere combinato con un sistema di produzione di energia rinnovabile.

Caldaia a pompa di calore: prezzi

Le pompe di calore aria-aria sono l’opzione meno costosa. Non richiedono nessun macchinario supplementare per funzionare, e possono riscaldare e raffreddare una casa senza fare affidamento su forniture d’acqua esterne. I moderni condizionatori d’aria utilizzano pompe di calore aria-aria.

Le pompe di calore aria-acqua, invece, necessitano dell’installazione di un boiler per accumulare l’acqua calda, mentre quelle acqua-acqua, di un pozzo.

I prezzi che stiamo per dare sono indicativi e posso variare in base all’andamento del mercato:

  • Pompe di calore aria-aria: dai 300€ fino ai 900€
  • Pompe di calore aria-acqua: dai 400€ fino ai 1700€
  • Pompe di calore acqua-acqua: 5000€ a salire

Tuttavia, le pompe di calore consumano molta meno elettricità dei sistemi di riscaldamento convenzionali, con un risparmio dal 40% al 70% sulla bolletta energetica.

Ecobonus Pompe di calore 2022

Con l’Ecobonus si può ottenere un rimborso del 65% su diversi interventi, che includono: lavori di riqualificazione energetica degli edifici, sostituzione di vecchi impianti di climatizzazione invernale e di produzione di acqua calda sanitaria, installazione del sistema solare termico.

La sostituzione dell’impianto termico con una pompa di calore o con il sistema ibrido caldaia a condensazione e pompa di calore, rientra nella detrazione dell’Ecobonus.

Questo permette di abbattere del 65% i costi di acquisto e installazione,fino a una detrazione massima di 30.000 euro.

Inoltre, la pompa di calore rientra anche nel Superbonus 110% e nello sconto in fattura. Clicca qui per saperne di più.

Se vuoi installare una pompa di calore o un sistema ibrido con caldaia a condensazione, chiedici una consulenza gratuita

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