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Perché la caldaia va in blocco? Cause e soluzioni

blocco caldaia

Il blocco della caldaia è un problema comune, che non va ignorato, soprattutto, se si verifica con una certa frequenza.

La caldaia è indispensabile all’interno dell’abitazione, sia per il sistema di riscaldamento, che per la produzione di acqua calda sanitaria.

Grazie alla caldaia è possibile mettere in funzione i termosifoni, restare improvvisamente senza non è piacevole, soprattutto, se il blocco si verifica durante la stagione invernale.

Le caldaie ad uso domestico sono alimentate a gas metano o a GPL, la cui combustione fa aumentare la temperatura dell’acqua o dell’aria che circola all’interno del sistema di riscaldamento.

Oggi, sono disponibili per la vendita soltanto caldaie a condensazione che, rispetto ai modelli tradizionali, recuperano una parte del calore prodotto dalla combustione e lo riutilizzano, rendendo più efficiente il funzionamento della caldaia stessa.

Indipendentemente dal tipo di caldaia, in qualunque momento può verificarsi il blocco, provocando delle situazioni spiacevoli.

Un esempio? Mancanza di acqua calda al momento della doccia o blocco del riscaldamento durante una fredda sera invernale.

Il blocco della caldaia può dipendere da diversi motivi, è importante comprenderli per risolvere definitivamente il problema.

In alcune situazioni, il blocco può essere risolto anche autonomamente, in altre sarà necessario l’intervento di un tecnico.

Tuttavia, in qualunque caso, suggeriamo di far controllare la caldaia a dei professionisti, per accertarsi che la causa del blocco non sia causata da un guasto importante.

Quando la caldaia va in blocco

Innanzitutto, cerchiamo di capire cosa vuol dire quando una caldaia va in blocco. Questa situazione si verifica quando qualcosa non funziona correttamente all’interno della caldaia, il malfunzionamento attiva una sistema di sicurezza che provoca il blocco, impedendo che si possano verificare danni più importanti.

In rari casi, il blocco della caldaia dipende dalla stessa, a provocarlo sono per lo più cause esterne, tra le più frequenti troviamo:

  • Presenza di calcare
  • Interruzione del gas
  • Problemi al sistema elettrico
  • Pressione bassa dell’acqua
  • Troppa aria nei radiatori
  • Tiraggio dei gas di scarico insufficiente

Caldaia in blocco: come fare?

Vediamo più nel dettaglio queste cause e come intervenire per risolvere il problema del blocco.

1) Presenza di troppo calcare

Il calcare può danneggiare gli impianti idraulici, la sua formazione ostacola il passaggio naturale dell’acqua calda, provocando la riduzione del flusso e, di conseguenza, la mancata attivazione della caldaia, che per motivi di sicurezza non si avvia.

Come capire se il blocco caldaia è dovuto al calcare? Se si osserva dal rubinetto, un getto d’acqua calda meno forte rispetto alla fredda, se ci mette molto a raggiungere la temperatura impostata e se si nota del calcare nei filtri, allora è molto probabile che sia il calcare la causa del problema.

Cosa fare? Chiamare un tecnico specializzato che procederà a pulire lo scambiatore utilizzando un liquido acido che serve a sciogliere il calcare. Valutare anche il cambio del filtro anticalcare.

2) Interruzione del gas

L’interruzione del gas è un altro problema che manda in blocco la caldaia. Se manca, la caldaia non può accendere la fiamma pilota per avviare il funzionamento.

L’interruzione può essere momentanea e dipendere dal fornitore del servizio, oppure, in caso di serbatoio di GPL, essere finito il combustibile.

Per verificare se effettivamente manca il gas, è sufficiente accendere il fornello della cucina. In alcuni casi, può dipendere da una rottura o ostruzione delle valvola che da alimentazione alla caldaia. Contattare un tecnico per un intervento sul sistema.

3) Danni al sistema elettrico

Se si verifica un guasto elettrico, la caldaia può non funzionare correttamente e bloccarsi. Infatti, oltre al gas, è alimentata dall’energia elettrica, in caso di mancanza di corrente, la caldaia risulterebbe spenta.

In questi casi bisogna attendere che la corrente ritorni o che il guasto venga riparato. Se invece, la corrente è presente, il problema potrebbe dipendere dagli elettrodi o dalla batteria.

4) Pressione dell’acqua troppo bassa o troppo alta

La caldaia dispone del manometro che serve a indicare la pressione, che deve essere a minimo 1,2 e massimo 1,5 bar. Se scende sotto o si alza oltre questi livelli, la caldaia si blocca, per preservare l’intero impianto.

Per riportare la pressione ai giusti livelli bisogna utilizzare la manopola apposita, facendo attenzione a non superare i 2 bar.

Se invece, la pressione è già oltre i 2 bar, bisogna sfiatare il radiatore e abbassarla sotto il livello consigliato.

5) Troppa aria nei radiatori

La troppa aria nei termosifoni causa bolle che impediscono il corretto riscaldamento. Per risolvere basta sfiatarli singolarmente, in modo da liberarli dall’ostruzione.

Dopo lo sfiato controllare la pressione della caldaia per evitare ulteriori problemi.

6) Tiraggio gas di scarico insufficiente

L’ostruzione degli impianti di tiraggio dei gas di scarico sono un problema più complesso, da non poter risolvere autonomamente. Se si verifica, i fumi vengono trattenuti mandando in blocca la caldaia.

In questi casi, è necessario chiamare un tecnico per verificare lo stato della caldaia e procedere con la pulizia.

Prevenire il blocco della caldaia

Per prevenire che si verifichi il blocco bisogna fare controlli periodici di manutenzione della caldaia, seguendo le indicazioni previste dalla normativa.

Le disposizioni variano in base alla regione, in ogni caso, il tecnico abilitato deve rilasciare il bollino blu. È obbligatorio effettuare il controllo dei fumi: 2 anni per le caldaie a combustibile liquido o solido, 4 anni per quelle a gas, metano o GPL.

La tua caldaia è andata in blocco? Hai notato qualche malfunzionamento e vuoi effettuare un controllo?

Noi di Calemacasa eseguiamo interventi di controllo e manutenzione caldaia a Lecce, Brindisi, Taranto e in tutta la Puglia.

I nostri tecnici abilitati e qualificati raggiungono la tua abitazione o la tua attività ed effettuano le verifiche per risolvere in tempi celeri il blocco della caldaia e il problema che lo ha provocato.

Contattaci per chiedere avere maggiori informazioni sul costo dei nostri servizi di pronto intervento e prenotare un nostro tecnico.

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Deumidificatore e condizionatore: pro e contro, quale scegliere?

deumidificatore

Cosa scegliere tra deumidificatore e condizionatore? È davvero necessario fare una scelta o conviene valutare l’acquisto di entrambi? Si tratta di due apparecchi elettronici il cui scopo è quello di raffreddare gli ambienti per renderli più gradevoli durante le calde giornate estive.

Tuttavia, parliamo di due prodotti del settore della termoidraulica, totalmente diversi tra loro, non solo nel funzionamento, ma anche dal punto di vista strutturale. Vediamoli più da vicino.

Come funziona il deumidificatore

L’umidità è tra le principali cause del caldo afoso, quando è troppo alta, rende gli ambienti poco gradevoli e ci fa sentire spossati.

Rimuoverla fa si che la temperatura si abbassi, portando al rinfrescamento delle stanze. Quando in funzione è possibile subito percepire il benessere a livello respiratorio, l’aria è meno soffocante e l’ambiente più piacevole.

Per ciò che riguarda il funzionamento, i deumidificatori filtrano l’aria e la impoveriscono tramite un ciclo continuo che prevede un aspiratore, un filtro, un condensatore, un compressore, un espansore, il gas refrigerante e lo scarico per l’acqua.

All’accensione, l’aria all’interno della stanza viene aspirata e, attraverso il ciclo continuo, rigettata fuori alla stessa temperatura che aveva prima di entrare, ma priva di una buona quantità di acqua, finita nello scarico.

Il deumidificatore funziona in modo efficiente, soprattutto, se posto in alto, in quanto l’aria umida è più pesante e tende a scendere. Non a caso, il deumidificatore portatile è tra i più performanti e viene scelto come soluzione anche negli uffici e nei piccoli appartamenti.

Come funziona il condizionatore

Il condizionatore non asciuga l’aria nell’ambiente rimuovendo il vapore, ma rilascia aria fredda o calda, a seconda del bisogno del moment.

Il vantaggio è quello di avere subito un sollievo immediato, soprattutto quando le temperature sono particolarmente alte.

Il funzionamento del condizionatore è basato su un sistema simile a quello del deumidificatore: è presente un compressore e una serpentina che spinge il gas, rendendolo liquido.

Il gas compresso surriscalda la parte iniziale della serpentina all’interno di un contenitore esterno, nel quale viene spinta l’aria calda.

Quando il gas viene liberato nel secondo tratto della serpentina, riprende lo stato aeriforme e viene raffreddato in un’altra camera, che si trova a contatto diretto con l’ambiente.

Questo ciclo fa si che il condizionatore ceda calore nella serpentina fredda e restituisca aria a temperatura più bassa nell’ambiente.

Anche se funziona in modo diverso dal deumidificatore, anche con il condizionatore viene ceduta una parte di umidità, poi scaricata all’esterno.

Il condizionatore va installato in alto, per poter raccogliere l’aria calda che, tendenzialmente, sale.

Vantaggi e svantaggi del condizionatore e del deumidificatore

I pro e i contro del condizionatore e del deumidificatore dipendono anche dall’uso che si fa di questi apparecchi.

Utilizzarli in modo sconsiderato può avere effetti sulla salute, oltre che sull’ambiente e un impatto notevole anche a livello economico.

Condizionatore

Quando si è fuori casa, bisogna evitare di tenere accesso l’impianto, oppure, impostare una temperatura non inferiore ai 23°.

Mantenere una temperatura troppo bassa ( 19°) non solo aumenta il consumo, ma ha un impatto poco sano sulla nostra salute, poiché il corpo viene sottoposto a uno shock termico improvviso, provocato dal troppo divario tra esterno ed interno.

Una buona idea potrebbe essere quella di attivarlo sulla funzione di deumidificazione, ormai presente nella maggior parte dei condizionatori moderni.

È importante provvedere alla pulizia dei filtri e alla manutenzione ordinaria del condizionatore, fondamentale per evitare problemi respiratori e prevenire eventuali guasti o malfunzionamenti.

Un vantaggio evidente del condizionatore è quello di riuscire a rinfrescare o riscaldare rapidamente l’ambiente, tuttavia, si consiglia di attivarlo un po’ prima di entrare in una stanza, soprattutto, se si tratta della camera da letto.

Per ciò che riguarda il consumo energetico, i condizionatori sono quelli che assorbono di più e provocano un aumento dei costi in bolletta e un livello di inquinamento più alto.

Per questo motivo, è necessario acquistare condizionatore di classe energetica altissima come la A+++, che consuma e inquina meno, anche se il prezzo di acquisto è maggiore.

Per approfondire l’argomento ti consigliamo di leggere il nostro articolo su come scegliere un condizionatore.

Deumidificatore

Come abbiamo detto in precedenza, la funzione del deumidificatore è quella di eliminare l’umidità nell’aria. Dal punto di vista energetico, questo apparecchio consuma meno del condizionatore, mediamente, circa la metà.

Il divario è dato dal funzionamento differente, dopo l’eliminazione dell’umidità, il deumidificatore lavora per mantenere un clima ottimale all’interno dell’ambiente. Questo vuol dire minori consumi, meno inquinamento e costi inferiori in bolletta.

Inoltre, il deumidificatore è indicato soprattutto in ambienti in cui sono presenti bambini, poiché ridurre il livello di umidità nelle stanze, riduce il rischio di problemi respiratori e allergie. In aggiunta, scegliendo apparecchi più specifici come il deumidificatore agli ioni negativi, l’aria sarà molto più sana e priva di batteri e polvere.

È bene ricordare che il deumidificatore non rinfresca l’aria in modo diretto, ma elimina l’umidità in eccesso naturalmente, rendendola più leggera e sana.

Deumidificatore e condizionatore: differenze di prezzi

I prezzi dei deumidificatori sono tendenzialmente più bassi di quelli dei condizionatori, e consumano meno.

Il condizionatore costa di più e ha bisogno di maggiore manutenzione. In commercio, sono disponibili condizionatori che hanno anche la funzione di deumidificazione, il cui costo è inevitabilmente maggiore, se confrontati coi modelli base.

Quale scegliere?

Non esiste una risposta unica, la scelta deve essere fatta in base alle proprie esigenze e all’ambiente in cui dovrà essere installato l’apparecchio.

In un ambiente con riscaldamento autonomo o con temperature estive più fresche, può essere indicato installare un deumidificatore per rendere l’aria più sana e piacevole.

Se l’impianto di riscaldamento non sembra essere sufficiente per rinfrescare e riscaldare, invece, si può valutare l’acquisto di un condizionatore che funzioni anche come pompa di calore e deumidificatore.

Non sai quale apparecchio acquistare? Puoi chiederci una consulenza gratuita e valutare insieme quale sia la soluzione migliore per le tue esigenze.

Ci occupiamo dell’installazione e manutenzione di condizionatori e deumidificatori, operiamo a Lecce, Brindisi, Taranto e in tutta la Puglia. Contattaci ora.

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Bonus fotovoltaico 2022: cos’è, quanto vale e come richiederlo

bonus fotovoltaico 2022

Il bonus fotovoltaico 2022 permette di ottenere un’agevolazione per l’installazione di pannelli fotovoltaici, può essere compreso nel SuperBonus 110%, nel Bonus Ristrutturazione o nell’Ecobonus 65%.

Quindi, è doveroso precisare che non esiste un vero e proprio bonus fotovoltaico, ma alcune misure che spingono verso l’utilizzo di questo sistema autonomo di produzione energetica.

Negli ultimi mesi si è assistito a un aumento importante dei costi dell’energia elettrica, tante famiglie e imprenditori hanno deciso di puntare sul fotovoltaico per ridurre la bolletta.

L’installazione di pannelli fotovoltaici sui tetti aziendali e sulle abitazioni private è quindi, oggi, una priorità, per questa ragione si parla con maggiore frequenza del bonus fotovoltaico.

Cosa si intende per bonus fotovoltaico?

Col termine bonus fotovoltaico si fa riferimento a delle misure messe in campo dal Governo, per incentivare l’installazione di pannelli fotovoltaici per la produzione energetica.

Come accennato, facciamo riferimento a incentivi contenuti in altri provvedimenti:

  • Superbonus 110%: dedicato all’efficientamento energetico per abitazioni e condomini tramite interventi di sostituzione vecchie caldaie, rifacimento del cappotto termico, installazione di pannelli solari e fotovoltaici, etc.
  • Bonus Ristrutturazione: detrazione IRPEF del 50% su un massimo di 96.000 di spesa per interventi di manutenzione sull’edificio
  • Ecobonus 65%: agevolazione fiscale per lavori di riqualificazione energetica su un immobile.

È importante fare una precisazione: a volte viene utilizzato il termine “pannello solare” come sinonimo di “pannello fotovoltaico”, ma in realtà sono due cose diverse.

La produzione di energia solare può avvenire anche tramite impianti di solare termico o collettori solari.

Il fotovoltaico converte le radiazioni solari in energia, il solare termico, trasforma l’energia del sole in calore, per utilizzarla nella produzione di acqua calda e per il riscaldamento.

Vediamo nel dettaglio come ottenere gli incentivi sul fotovoltaico partendo dai bonus sopracitati.

Fotovoltaico con Bonus Ristrutturazione

Con il Bonus Ristrutturazione vengono coperte le spese riguardanti l’installazione dei pannelli fotovoltaici, tra cui collaudo, manutenzione, messa in opera e altre azioni fondamentali per assicurare che l’impianto funzioni correttamente.

È possibile ottenere una detrazione del 50% sulle spese sostenute, con limite di 96.000 euro. Le quote sono suddivise in 10 anni con importo equivalente. Se si spendono, ad esempio, 20.000 euro, il bonus sarà di 10 rate da 1000 euro.

Possono usufruire di questo bonus i proprietari dell’immobile o di chi usufruisce di un reale diritto (inquilino). Soci di cooperative e di società semplici, ed anche imprenditori che vogliono migliorare la propria azienda.

Accedono al bonus ristrutturazione per il fotovoltaico anche coniugi separati o divorziati, che devono aver sostenuto le spese e pagato con bonifici a loro nome.

È possibile fare richiesta del bonus inviando la documentazione entro 90 giorni dal termine dei lavori sul sito ENEA. Dopo i controlli e i calcoli, verrà confermata la detrazione per le spese sostenute per acquisto e installazione del fotovoltaico.

Fotovoltaico con Superbonus 110%

Altro sistema per poter usufruire delle detrazioni per i pannelli fotovoltaici è quello di sfruttare il Superbonus 110%.

In questo caso non è possibile godere delle detrazioni fiscali solo acquistando e installando l’impianto fotovoltaico, ma sarà necessario eseguire altri lavori sull’edificio, chiamati interventi trainanti.

Quest’ultimi hanno l’obiettivo di migliorare l’edificio nel suo insieme, come ad esempio, l’installazione di nuove caldaie  o lavori di isolamento termico.

Per poter usufruire dei bonus occorre il rilascio della certificazione APE, che sta ad indicare un miglioramento energetico ottenuto sull’edificio.

Possono richiedere il bonus i condomini e i mini condomini, le persone fisiche che attuano lavori di installazione fotovoltaico e i soci delle cooperative.

La scadenza per le piccole ville e le abitazioni unifamiliari è fissata al 31 dicembre 2022, a patto che un terzo dei lavori sia stato completato entro giugno 2022.

Se l’intervento è svolto in un edificio con minimo e massimo 4 abitazioni divise, il bonus ottenibile è del 110% per il 2022 e il 2023, per il 70% nel 2024 e per il 65% nel 2025.

La scadenza per le aree colpite dai terremoti è dicembre 2025 e la detrazione sarà sempre del 100%.

Se si sceglie questa modalità, la detrazione IRPEF viene suddivisa in 5 rate di valore uguale.

È possibile ottenere un rimborso di circa 2.400 euro per ogni KW di potenza minimale su una spesa minima di 48.000 euro. Altro rimborso è possibile per i sistemi di accumulo per circa 1000 euro per capacità di KW accumulabile.

Fotovoltaico con Ecobonus

Con l’Ecobonus si ottiene la detrazione del 50% sulle spese di acquisto e installazione sostenute per l’impianto fotovoltaico. Gli interventi devono riguarda il miglioramento energetico dell’edificio, per cui l’installazione degli impianti va accompagnata da altri interventi rivolti al miglioramento e al risparmio energetico.

Possono fare richiesta le figure professionali che percepiscono reddito di impresa, titolari di ditte, proprietari di abitazioni private, condomini per le parti in comune, i soci di cooperative e aziende semplici e chi gode di un diritto reale sull’edificio.

La data di scadenza per l’Ecobonus è il 31 dicembre 2024.

Richiesta bonus fotovoltaico: riepilogo scadenze

Riassumiamo quelle che sono le scadenze per ottenere le detrazioni per il fotovoltaico attraverso i tre bonus sopracitati.

Bonus Ristrutturazione

  • 31 dicembre 2024
  • Invio al sito ENEA della scheda degli interventi, entro e non oltre i 90 giorni dalla fine dei lavori

Superbonus 110%

  • Invio al sito ENEA della scheda degli interventi, entro e non oltre i 90 giorni dalla fine dei lavori
  • Per le abitazioni unifamiliari: 31 dicembre 2022 ( Esecuzione di almeno il 30% dei valori entro giugno 2022).
  • Per le cooperative, case popolari ed equivalenti: 31 dicembre 2023 ( Completamento di almeno il 60% dei lavori entro giugno 2023).
  • Per condomini e persone fisiche: 110% entro il 31 dicembre 2023; 70% entro il 2024; 65% entro il 2025.
  • Aree colpite da terremoti: dicembre 2025 con il 110%.

Ecobonus 65%

  • Invio al sito ENEA della scheda degli interventi, entro e non oltre i 90 giorni dalla fine dei lavori
  • 31 dicembre 2024.

Vuoi installare il fotovoltaico presso la tua abitazione o azienda accedendo ai bonus disponibili? Contattaci, ci occupiamo di pratiche per il superbonus 110%, per il bonus Ristrutturazioni e l’Ecobonus. Richiedi una consulenza gratuita.

 

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Cosa sono e come funzionano le valvole termostatiche

valvole termostatiche

Le valvole termostatiche per i termosifoni hanno la funzione di controllo della temperatura all’interno di ogni stanza della casa, attraverso una gestione ottimale della quantità di acqua calda che circola nei radiatori.

Se la valvola termostatica è stata installata correttamente su ogni termosifone, sarà possibile creare ambienti con temperature differenti per ogni stanza, anche se si possiede una sola caldaia.

Un modo economico e veloce per gestire e controllare la produzione di calore di un termosifone e dello spazio in cui è installato. Vediamo come funzionano le valvole termostatiche, quali sono i vantaggi e i prezzi e perché conviene utilizzarle.

Come funzionano le valvole termostatiche

Le valvole termostatiche hanno una numerazione che va da 0 a 5, ci sono dei modelli che permettono la regolazione da 0 a 10.  È proprio questo sistema a consentire la scelta di temperature diverse per ogni stanza, in base alla destinazione d’uso dell’ambiente.

Ad esempio, in una stanza che viene poco utilizzata è utile impostare la temperatura tra i 16° e i 18°, mentre in camera da letto tra 21° e 22°C. In commercio sono disponibili anche valvole termostatiche programmabili che consentono di adeguare la temperatura in base agli orari.

I gradi erogati aumentano del valore di 5 alla volta, nello specifico abbiamo:

  • Livello 1= 10°C
  • Livello 2= 15°C
  • Livello 3= 20°C
  • Livello 4= 25°C
  • Livello 5= calore massimo erogabile dal termosifone

Se, ad esempio, la valvola è impostata sul 4, al raggiungimento dei 25°C, il termosifone verrà isolato dall’impianto di riscaldamento centrale, interrompendo l’erogazione di calore nell’ambiente fino a quando la temperatura non scende. In questo caso, la valvola si riattiva e così anche il radiatore.

Quali sono le funzioni delle valvole termostatiche?

Le valvole termostatiche servono per controllare l’erogazione di calore in un singolo ambiente e bilanciare in modo automatico l’impianto.

Inoltre, sono utili a ottimizzare gli interventi di coibentazione termica e controllare indirettamente la temperatura di ritorno dell’impianto a radiatori.

Contabilizzatore di calore

Con le valvole termostatiche si installa anche il contabilizzatore di calore che serve a misurare quanto calore viene effettivamente consumato.

Il modello base viene letto da un tecnico una volta l’anno, mentre quello più tecnologico può essere consultato direttamente dallo smartphone tramite un app dedicata.

Con i contabilizzatori , i costi sono così ripartiti:

  • Quota fissa in base ai millesimi del riscaldamento (30%)
  • Quota variabile calcolata sul consumo effettivo rilevato (70% da decidere in assemblea tra i condomini)

I vantaggi delle valvole termostatiche

Un buon impianto di climatizzazione deve poter consentire la regolazione delle temperatura per singolo ambiente e, l’utilizzo di valvole termostatiche di qualità, permette di ottenere questo risultato.

Inoltre, non si può parlare di risparmio energetico e impianti a condensazione senza l’uso di valvole termostatiche o dispositivi simili.

Ecco tutti i vantaggi dell’utilizzo delle valvole:

  • Permettono di gestire la temperatura in modo autonomo in ogni ambiente, per consentire di ottenere il comfort ideale e apportare modifiche nel tempo in caso di destinazione d’uso diverso.
  • Consentono di gestire la temperatura di ritorno e sfruttare il sistema di condensazione anche nei vecchi impianti a termosifone, rendendoli più performanti, flessibili ed economici, poiché la portata d’acqua richiesta è molto bassa.
  • Riducono gli sprechi di acqua e, di conseguenza, quelli energetici
  • Garantiscono il bilanciamento automatico e continuo dell’impianto di climatizzazione.
  • Aiutano a impostare le giuste temperature in ogni locale

Le valvole termostatiche sono obbligatorie?

Le valvole termostatiche non sono sempre obbligatorie come nel caso della presenza di un impianto di riscaldamento autonomo, ma anche in quelle situazioni in cui non è possibile installarle o in cui si trae alcun vantaggio economico dalla loro applicazione.

Per stabilire che non ci sono le condizioni adatte all’installazione, l’assemblea condominiale incarica un tecnico abilitato per effettuare una perizia tecnica in cui venga dimostrato che l’installazione di valvole e ripartitori non è possibile e nemmeno vantaggiosa.

Chi è tenuto all’obbligo di installazione e non provvede entro i termini previsti dalla legge, rischia una multa dai 500 ai 2.500 euro per ogni unità abitativa del condominio e una diffida con richiesta di esecuzione dell’intervento entro e non oltre i 45 giorni.

Valvole termostatiche prezzi e detrazioni

Il prezzo di una valvola termostatica dipende dalla tipologia di modello scelto, la spesa media è di circa 130 euro a valvola.

Inoltre, per l’acquisto delle valvole e dei contabilizzatori è possibile beneficiare di una detrazione fiscale. Puoi approfondire l’argomento qui.

Con le valvole termostatiche si risparmia davvero? L’investimento iniziale può arrivare anche a superare i 2.000 euro per un appartamento di 100/150  mq, ma il risparmio sul combustibile è reale, così come sulla quantità di anidride carbonica dispersa nell’ambiente.

Basti pensare che in media diminuendo di appena un grado la temperatura nella propria abitazione, si ottiene un risparmio annuo di circa il 4% sulla bolletta.

Risparmiare con le valvole termostatiche

Cosa fare per risparmiare con le valvole? Ci sono alcune buone abitudini che consentono di ottenere un maggior risparmio energetico ed economico.

  • Non coprire i caloriferi con tende e altri tessuti che impediscono la corretta distribuzione del calore
  • Impostare temperature diverse in base alla destinazione d’uso delle stanze e alla frequenza di utilizzo
  • Se l’abitazione resta vuota per vari giorni, impostare i termosifoni a 1, in questo modo, si potrà riscaldare gli ambienti più velocemente perché non si partirà da temperature troppo basse.
  • Quando si spegne il riscaldamento centralizzato, aprire le valvole al massimo in modo da evitare sbalzi troppo forti di pressione o otturazioni.
  • Chiudere bene le finestre e le porte, in modo da evitare dispersione di calore.

Installazione valvole termostatiche Lecce

La nostra ditta Calemacasa si occupa dell’installazione di impianti di riscaldamento a Lecce e in tutta la regione Puglia. Puoi contattarci per chiedere maggiori informazioni e un preventivo per la realizzazione di un nuovo impianto, oppure, per un controllo delle valvole termostatiche.

I nostri tecnici effettuano la verifica dello stato delle valvole e del loro funzionamento, valutandone l’eventuale sostituzione, dove necessario.

Inoltre, se il tuo vecchio impianto non è a norma, ci occuperemo dell’installazione completa di tutte le valvole termostatiche sui radiatori presenti all’interno della tua abitazione. Chiedi una consulenza gratuita.

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Caldaia istantanea o con accumulo: caratteristiche, differenze, quale scegliere

caldaia istantanea e con accumulo

Devi sostituire la tua vecchia caldaia per la produzione di acqua calda sanitaria e non sai se scegliere una caldaia istantanea o con accumulo? Si tratta di soluzioni diverse, con vantaggi e svantaggi, la scelta dipende dalle singole esigenze, dal fabbisogno di acqua calda sanitaria e dallo spazio a disposizione per l’installazione.

Premettiamo che quando parliamo di nuove caldaie, stiamo facendo riferimento alle caldaie a condensazione, unica tipologia che può essere immessa in commercio a partire dal 26 settembre 2015.

Per poter scegliere quale caldaia acquistare, è molto utile conoscerne le caratteristiche tecniche, che andremo a vedere nei paragrafi successivi. Ti daremo anche qualche consiglio per capire se quel tipo di caldaia fa al caso tuo.

Caldaia istantanea

La caldaia istantanea entra in azione nel momento in cui avviene il prelievo d’acqua tramite l’apertura del rubinetto dell’acqua calda e si spegne quando questo viene chiuso.

Il riscaldamento avviene in appena 10-15 secondi, in base alla temperatura impostata. Il funzionamento è, quindi, molto semplice e la produzione di acqua calda è quasi immediata.

I vantaggi della caldaia istantanea sono le dimensioni contenute, che la rendono ideale per piccole abitazioni, e i consumi ridotti, perché si attiva solo quando serve, limitando quasi a zero lo spreco di energia elettrica.

Quando scegliere la caldaia istantanea

Come detto in precedenza, la caldaia istantanea è molto compatta per cui è ideale in appartamenti e in abitazioni di media/piccola grandezza o con poco spazio disponibile per l’installazione.

È indicata per single o coppie con a disposizione un solo bagno e poco consumo di acqua calda.

Non è consigliata

Se è richiesto l’uso simultaneo di più utenze, in questo caso non riesce a sopportare la portata d’acqua maggiore. Non va bene nelle case con due bagni, poiché in caso di doccia simultanea, la caldaia non riesce ad assicurare il giusto comfort.

Inoltre, durante il periodo invernale, quando la temperatura dell’acqua fredda è troppo bassa, non riesce ad offrire la migliore resa.

Caldaia con accumulo

La caldaia con accumulo dispone di un serbatoio, chiamato bollitore, che può essere interno o esterno, in cui viene accantonata l’acqua. Quando un rubinetto viene aperto, l’acqua arriva dal sistema di accumulo senza che la caldaia entri forzatamente in funzione.

Se la temperatura scende sotto un determinato livello, la caldaia si attiva per scaldare nuovamente l’acqua presente nel bollitore.

Cosa vuol dire? Che se il rubinetto resta aperto per un determinato lasso di tempo, l’acqua calda al suo interno viene sostituita da quella fredda. Quando la temperatura scende sotto un certo livello, la caldaia si attiva e ritorna a scaldare l’acqua nel serbatoio.

È utile perché permette di disporre di una riserva d’acqua sempre pronta e senza attese. Quando si acquista questo tipo di caldaia, bisogna valutare il volume del serbatoio: se deve essere installato su parete, quindi nel caso di caldaia murale, bisogna andare sotto i 60 litri. Se si ha bisogno di volume maggiore è necessario scegliere il sistema di accumulo esterno.

Le caldaie a condensazione con accumulo offrono un buon comfort in termini di velocità e capacità di erogazione di acqua calda con temperatura costante.

Quando scegliere la caldaia con accumulo

La caldaia con accumulo è da scegliere per appartamenti e abitazioni medio/grandi, con nuclei familiari numerosi e grande necessità di produzione di acqua calda sanitaria.

In realtà, questo tipo di caldaia può essere utile anche in abitazioni più piccole, ma con elevati e frequenti picchi di richiesta.

Non è consigliata

La caldaia con accumulo pesa e ha bisogno di molto spazio, per cui la sua installazione è difficoltosa in abitazioni piccole o con spazi ristretti.

È possibile che in alcuni casi la caldaia con bollitore non possa essere installata a muro, l’unico modo è dedicargli un locale. Prima dell’acquisto consigliamo di verificare la possibilità di allocare il serbatoio in uno spazio apposito.

Caldaia istantanea o accumulo? I tempi di attesa

Per parlare dei tempi di attesa dell’erogazione di acqua calda bisogna fare delle considerazioni che riguardano il tempo che la caldaia impiega per riscaldare l’acqua e la distanza tra rubinetto e caldaia.

Le caldaie istantanee, come detto in precedenza, impiegano circa 10/15 secondi per scaldare l’acqua, a incidere su questa tempistica c’è la portata, la temperatura desiderare e quanto è fredda l’acqua che entra nella caldaia.

Inoltre, il tempo che l’acqua calda impiega dalla caldaia al rubinetto dipende da quanto sono distanti i due elementi.

Se si tratta di pochi metri, bastano pochi secondi, ma più la distanza è ampia e maggiore sarà il tempo richiesto.

Con la caldaia ad accumulo, si risparmiano i secondi iniziali per scaldare l’acqua, perché è già a temperatura nel bollitore, ma se il rubinetto è molto distante, ci vorranno ugualmente alcuni secondi per ottenere l’acqua calda.

Un modo per azzerare questo tempo è quello di utilizzare sistemi di ricircolo che permettono di mantenere molto calde le tubature dove passa l’acqua calda, in modo che esca già a temperatura appena effettuata la richiesta. Questi sistemi sono più costosi e richiedono un maggiore consumo e, di conseguenza, maggiore spesa.

Caldaia istantanea e caldaia con accumulo: quale scegliere?

Abbiamo visto entrambi i tipi di caldaia, due sistemi che presentano vantaggi e svantaggi in base alle dimensioni dell’abitazione e alla quantità di acqua calda richiesta.

Quale scegliere? Ecco una risposta in breve:

Puoi preferire una caldaia istantanea per i minori costi di esercizio e per l’acqua calda pronta nell’immediato.

Puoi optare per la caldaia con accumulo per un maggiore comfort e acqua calda a temperatura costante e per la possibilità di fornitura di acqua calda da più punti di prelievo.

La nostra ditta Calemacasa è specializzata nell’installazione di caldaie a condensazione istantanee e con accumulo, possiamo aiutarti a scegliere il modello più adatto alle tue esigenze.

Non esitare a chiedere una consulenza, i nostri tecnici sono a tua disposizione per rispondere a ogni domanda. Operiamo su Lecce, Brindisi, Taranto e in tutta la Puglia. Contattaci ora.

 

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Montaggio infissi a Lecce

montaggio infissi lecce

Il montaggio infissi è fondamentale affinché la casa sia ben isolata, sbagliare questo passaggio può costare molto caro. Infatti, anche il migliore serramento funzionerà male se il montaggio non viene fatto a regola d’arte. Sbagliare la posa in opera incide negativamente sul comfort tecnico e acustico ottenibile, allo stesso modo della scelta del tipo di infissi da installare.

Scopriamo perché è così importante il montaggio infissi e perché devi tenerne conto quando ti rivolgi a una ditta specializzata come la nostra.

Montaggio infissi: quanto incide il lavoro di posa in opera sulla resa dei serramenti?

Qualunque infisso assicura precise prestazioni di fabbrica, basate su un calcolo che tiene conto di una situazione ideale. Tali prestazioni sono validate dal montaggio ottimale degli infissi.

Il lavoro di posa deve essere eseguito da professionisti qualificati che utilizzano i prodotti giusti e progettino attentamente ciò che serve per garantire un perfetto montaggio.

Cosa può succedere se una finestra non viene installata correttamente? Anche se hai acquistato il migliore infisso in commercio, potresti avere problemi di dispersione termica e infiltrazioni, difficili da risolvere se non con un’installazione ex novo dell’infisso.

Se vuoi riqualificare la tua abitazione, oppure, se stai costruendo la tua nuova casa, e vuoi essere certo di ottenere il massimo delle performance dai tuoi serramenti, avrai bisogno di infissi di altissima qualità, garantiti e con prestazioni elevate, e un montaggio perfetto, in grado di adattarsi alle caratteristiche strutturali della tua abitazione.

Ha senso acquistare un infisso in alluminio o un infisso in PVC ad alte prestazioni, spendendo anche una cifra piuttosto elevata, se poi il montaggio scorretto ne fa perdere peculiarità e performance? Decisamente no.

Quando ti rivolgi a una ditta di vendita e installazione infissi, dovrai verificare la professionalità e la preparazione dei tecnici installatori.

Noi di Calemacasa effettuiamo il montaggio infissi e serramenti a Lecce e in tutta la Puglia, tenendo conto delle caratteristiche delle finestre e delle porte acquistate e di quelle strutturali dell’abitazione, al fine di consegnare un lavoro perfetto.

Cosa fa la differenza nel risultato del lavoro?

  • Il tipo di infisso scelto
  • La professionalità e l’esperienza dell’azienda
  • L’esperienza dei tecnici montatori
  • I prodotti utilizzati per la posa

Cosa vuol dire un montaggio infissi a “regola d’arte”?

Nel gergo comune si utilizza questo termine per indicare che la posa in opera del lavoro è avvenuto rispettando tutte le indicazioni del produttore degli infissi, rispettando le regole di fissaggio, sigillatura e isolamento.

Cosa può accadere col montaggio sbagliato? Ad esempio, se il giunto di raccordo dell’infisso non è correttamente sigillato, potrebbero verificarsi spifferi d’aria che impattano negativamente sull’efficienza in termini di isolamento termico, provocando spreco energetico per il riscaldamento.

La finestra deve sempre essere ben sigillata, in modo da impedire a pioggia e umidità di infiltrarsi dall’esterno, ed essere anche impermeabile all’aria caldo umida che si forma all’interno, per evitare la formazione di muffa e condensa.

Montaggio infissi a taglio termico

Quando si effettua il montaggio di infissi a taglio termico in PVC o alluminio, è necessario avere alcune accortezze per migliorare il risparmio energetico ottenibile.

Se, ad esempio, la parete ha tre strati e uno centrale per migliorare l’isolamento termico, l’infisso andrebbe posizionato in corrispondenza di quest’ultimo.

Bisogna fare attenzione al punto di contatto tra telaio e davanzale, soprattutto la pendenza di quest’ultimo e l’installazione del piedino sotto la soglia, per impedire all’acqua di infiltrarsi sotto la finestra.

Per gli infissi in PVC è necessario anche controllare che le camere di drenaggio dei profili non abbiamo residui, per impedire che si verifichino infiltrazioni che possano danneggiarli.

Montaggio infissi controtelaio

Il controtelaio non è obbligatorio per gli infissi, ma è particolarmente utile nel caso in cui sia necessario installare una finestra a risparmio energetico. È invece fondamentale in caso di finestre blindate o antisfondamento.

Il controtelaio fornisce una cornice di ancoraggio isolata tra vano finestra e telaio. Per gli infissi in PVC non è richiesto il controtelaio, portando a un risparmio di tempo e denaro.

Quando però è necessario, consigliamo di affidare la realizzazione del controtelaio alla ditta di installazione infissi invece che all’impresa di costruzioni, in modo da evitare problemi con la tenuta della finestra.

Prezzo montaggio infissi

Se si dispone già delle finestre ed si vuole usufruire solo del servizio di montaggio degli infissi, il prezzo medio è di circa 100 euro a finestra, che può arrivare fino a 150 euro per una porta finestra.

Per calcolare il costo di montaggio bisogna tener conto del tempo che occorre per l’esecuzione del lavoro. Le finestre a scomparsa sono quelle che richiedono più ore di posa e per questo, costi di installazione più alti.

Per conoscere dettagliatamente i prezzi di montaggio degli infissi ti consigliamo di richiedere sempre un preventivo alla ditta specializzata.

In linea generale, se la ditta che si occupa del montaggio è la stessa dalla quale acquisti gli infissi e i serramenti, il costo complessivo del lavoro sarà inferiore.

In caso contrario, l’azienda che si occupa unicamente della posa in opera tenderà ad avere costi meno convenienti.

Il nostro consiglio è quello di acquistare gli infissi incluso il servizio di montaggio da una sola ditta specializzata.

Montaggio infissi Lecce e provincia

La nostra azienda Calemacasa è leader nel settore di installazione e montaggio infissi e serramenti a Lecce.

Grazie alla nostra esperienza decennale, siamo in grado di fornire un servizio professionale, veloce e preciso.

Vendiamo e installiamo infissi di ogni genere:

Poniamo particolare attenzione alle esigenze dei nostri clienti ed eseguiamo il lavoro con la massima precisione.

Contattaci e chiedi un preventivo gratuito senza impegno. I nostri tecnici installatori sono disponibili a valutare il lavoro, anche con un sopralluogo.

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Come fare la manutenzione della pompa di calore

manutenzione pompa di calore

Come prevede la legge di riferimento (DM 10 febbraio 2014), al fine di garantire sicurezza e prestazioni ottimali, gli impianti termici di climatizzazione estiva ed invernale devono essere sottoposti a manutenzione periodica.

Nella categoria rientrano le caldaie a gas e altri impianti utilizzati per riscaldare o rinfrescare gli ambienti, tra cui le pompe di calore.

La manutenzione della pompa di calore è necessaria non solo per controllarne l’efficienza e il funzionamento, ma anche per ridurre i consumi e l’inquinamento ambientale.

Manutenzione pompa di calore obbligatoria? Cosa dice la normativa

Chi possiede un impianto con pompa di calore deve provvedere obbligatoriamente alla manutenzione periodica.

Infatti, le pompe di calore sono generatori di calore e come tali devono essere sottoposti a verifiche periodiche, esattamente come avviene per la manutenzione delle caldaie.

La manutenzione ordinaria della pompa di calore va effettuata seguendo le indicazioni presenti all’interno del libretto, fornite dalla dal produttore dell’apparecchio o dalla ditta installatrice.

Solitamente viene effettuata ogni anno o ogni 2 anni, dipende dal prodotto acquistato. Inoltre, sempre in base alla normativa vigente, bisogna anche effettuare un controllo di efficienza energetica dell’intero impianto, le cui tempistiche non coincidono necessariamente con quelle della manutenzione ordinaria.

Per questa tipologia di controllo, è la legge a definire in modo chiaro quali sono le scadenze da rispettare:

  • Pompe di calore elettriche con potenza da 12 kW fino a 100 kW, il controllo di efficienza energetica va eseguito ogni 4 anni.

A provvedere alla manutenzione e al controllo dell’impianto è il proprietario di casa o l’affittuario. In caso di mancato adempimento degli obblighi sono previste delle sanzioni.

Manutenzione pompa di calore: quali sono i controlli?

La manutenzione ordinaria della pompa di calore prevede operazioni di pulizia dei filtri e dell’unità esterna, oltre che la verifica delle temperature e delle pressioni.

Queste operazioni possono anche essere effettuate senza l’ausilio dell’assistenza tecnica, tuttavia, è consigliato rivolgerti a dei professionisti per avere la certezza di aver eseguito tutti i controlli nel modo corretto.

Pulizia filtri e batteria split

Lo split ha una griglia mobile per l’aspirazione dell’aria, questa può esse pulita facilmente utilizzando un panno asciutto o con una spazzola per la rimozione della polvere. Non bisogna usare solventi, detergenti o prodotti chimici.

Aprendo la griglia di aspirazione sia accede al filtro dell’aria, che è possibile rimuovere per pulirlo con un aspirapolvere o lavato con acqua tiepida e sapone. In caso di lavaggio, va fatto asciugare e poi posizionato nel suo vano, dopo aver pulito anche la batteria (scambiatore).

La scambiatore dell’unità interna va pulito almeno una volta all’anno, l’operazione deve essere effettuata con molta cura, poiché le alette presenti al suo interno sono molto taglienti.

Si possono usare prodotti igienizzanti spray, come la schiuma, che va spruzzata sulle alette per eliminare ceppi di batteri e prevenirne la formazione. La schiuma deve agire per circa 10 minuti, poi, con un panno asciutto, rimuovere i residui.

Queste operazioni si possono eseguire anche per tutte le unità esterne della pompa di calore e devono rispettare le indicazioni presenti nel manuale della pompa di calore, per cui è preferibile rivolgersi a del personale tecnico specializzato.

Pompa di calore: quali controlli esegue il tecnico?

Il tecnico che verifica lo stato dell’impianto della pompa di calore esegue una serie di controlli, nello specifico:

  • Ispezione condotti, filtri, ventilazione e batteria interna
  • Verifica eventuali perdite di condotto
  • Verifica il flusso d’aria tramite misurazione
  • Verifica la carica refrigerante tramite misurazione
  • Verifica eventuali perdite di refrigerante
  • Controlla i terminali elettrici
  • Lubrifica i motori e controlla le cinghie
  • Verifica il funzionamento del termostato
  • Controlla che tutto l’impianto funzioni efficientemente

Manutenzione straordinaria pompa di calore: quali problemi possono verificarsi?

Nonostante i controlli ordinari, possono verificare delle problematiche improvvise, come avviene per tutti gli impianti.

Anche se la pompa di calore è un dispositivo che se installato correttamente e regolato nel modo giusto, difficilmente presenta problemi, non è da esclude piccoli guasti improvvisi.

La maggior parte delle pompe di calore di ultima generazione presentano un piccolo display in cui viene indicato l’errore. È sufficiente verificarne la presenza e chiamare un tecnico.

Uno dei problemi straordinari più frequenti è quello del blocco del refrigerante, facilmente risolvibile attraverso l’intervento di personale specializzato.

Costi manutenzione pompa di calore

Il costo per la manutenzione periodica ordinaria è variabile, va dai 150 ai 250 euro, cifra su cui impattano diversi fattori come la facilità di accesso all’unità esterna, il tipo di pompa di calore e se l’impianto prevede sia riscaldamento che raffrescamento.

Come ribadito più volte, si tratta di un’operazione obbligatoria, astenendosi si rischiano sanzioni importanti.

Per risparmiare sul costo della manutenzione è possibile stipulare anche dei contratti con interventi programmati. La differenza è minima, ma si hanno più benefici come la verifica dell’impianto al momento della ripartenza prima dell’inverno o l’intervento dei tecnici in caso di guasto anche in giorni festivi.

Ovviamente ogni ditta specializzata propone diverse soluzioni e condizioni, consigliamo sempre di fare più valutazioni e confronti prima di prendere una decisione.

Manutenzione pompa di calore a Lecce

La nostra azienda Calemacasa si occupa di installazione e manutenzione di pompe di calore a Lecce, Brindisi, Taranto e in tutta la regione.

I nostri tecnici specializzati sono a tua disposizione per eseguire interventi periodici di manutenzione ordinaria programmata.

Non devi fare altro che contattarci e decidere insieme il giorno in cui effettuare l’intervento. Offriamo diverse soluzioni economiche per risparmiare sui costi di manutenzione, per conoscerle ti invitiamo a contattarci.

Poniamo grande attenzione alla soddisfazione dei nostri clienti e siamo sempre a disposizione per risolvere ogni problema legato al tuo impianto di riscaldamento a pompa di calore.

Puoi ricevere un preventivo gratuito e senza impegno per sapere i prezzi e l’elenco dei servizi inclusi nell’intervento di manutenzione ordinaria della pompa di calore.

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Costo impianto fotovoltaico: prezzi e incentivi

fotovoltaico prezzi

Nel corso degli anni, il costo dell’impianto fotovoltaico si è ridotto al punto da diventare, oggi, una scelta molto conveniente per auto-produrre energia da fonte rinnovabile, pulita e inesauribile come quella del sole.

Il prezzo del fotovoltaico varia in base alla potenza e alla tipologia di pannelli fotovoltaici, all’inverter e al sistema di accumulo e accessori eventualmente presenti.

A incidere sul costo dell’impianto ci sono anche altri elementi come gli ottimizzatori di potenza, i sistemi di monitoraggio, microinverter, stazioni di ricarica, etc.

L’impennata dei prezzi dell’energia del 2022 sta spingendo sempre più cittadini e imprese a valutare l’installazione degli impianti fotovoltaici sui tetti aziendali e su quelli delle abitazioni.

Una soluzione che concilia efficienza energetica, rispetto dell’ambiente e vantaggio economico. Inoltre, la presenza di incentivi per il fotovoltaico, han contribuito all’aumento dell’interesse verso questo sistema di produzione di energia elettrica.

Vediamo più nel dettaglio qual è il costo per installare un impianto fotovoltaico e quali sono gli incentivi attualmente disponibili per abbattere la spesa iniziale.

Come scegliere l’impianto fotovoltaico

Sul mercato sono presenti diversi pannelli fotovoltaici che si differenziano per wattaggio e misure diverse, è importante orientarsi sempre sull’acquisto di prodotti di qualità con garanzia lunga (almeno 20 anni sulla produzione e 12 su difetti meccanici).

Ci sono poi gli inverter, che sono una parte dell’impianto molto utilizzata durante l’attività quotidiana. Anche in questo caso, è consigliato scegliere aziende specializzate in installazioni di pannelli fotovoltaici come Calemacasa, in grado di garantire prodotti di qualità e assistenza.

Per poter decidere quale tipo di impianto fotovoltaico acquistare, può essere utile osservare i consumi riportati sulla bolletta.

Con un consumo inferiore ai 3.000 kWh annuali, può essere indicata l’installazione di un impianto fotovoltaico da 3 kWp; mentre se i consumi sono compresi tra i 3.000 e i 6.000 kWh, una buona soluzione è rappresentata da un impianto di 5 kWp.

Infine, se si supera il consumo di 6.000 kWh all’anno, bisogna preferire l’installazione di un impianto da 6 kWp.

Ad ogni modo, puoi contattarci per ricevere supporto dai nostri tecnici, che ti aiuteranno a fare una valutazione media dei consumi e a scegliere l’impianto fotovoltaico adatto.

Inoltre, oggi, con le potenze attuali dei moduli fotovoltaici, per ogni kWp, il pannello occupa dai 5 agli 8 mq di superficie. Questo vuol dire che con 6 kWP è possibile eseguire l’installazione su un tetto di 30-35 mq utilizzando pannelli di ultima generazione, compatti e ad alta resa energetica.

Impianti fotovoltaici: costi

Come anticipato, il costo iniziale dell’impianto fotovoltaico, tiene conto di diversi fattori tra cui le dimensioni e il numero di accessori richiesti.

Per esigenze di tipo residenziale, la scelta più consueta è quella di un impianto con potenza di 3kWp o di 6 kWp, ma è anche trovare impianti da 9-10 kWp per ville e immobili con metrature più ampie e con collegamento alla pompa di calore.

Per poter installare un impianto da 3 kWp sono necessari, indicativamente, circa 10-12 moduli fotovoltaici. La potenza dei moduli dipendono dalla tecnologia costruttiva, in generale è possibile trovarne che vanno dai 250 W ai 330 W per singolo modulo.

I costi che stiamo per riportare sono indicativi e sono soggetti a variazioni, dettate dall’andamento dei mercati.

Se vuoi conoscere nel dettaglio e in tempo reale i prezzi degli impianti fotovoltaici, chiedici una consulenza gratuita.

Costo impianto fotovoltaico 3kw

Il prezzo dell’impianto fotovoltaico di 3kW oscilla dai 4.500 ai 7.500 euro, esclusi i costi di installazione.

Tuttavia, questa potenza potrebbe non bastare per sostenere il fabbisogno energetico quotidiano, portando alla valutazione di implementare un impianto più potente come quello da 6 kW e un sistema di accumulo.

Costo impianto fotovoltaico 6kw

Tenendo conto di tutte i fattori che influenzano il prezzo, l’impianto fotovoltaico da 6 KW ha un costo complessivo compreso tra i 9.000 e i 16.000 euro (da 1.500 a 2.500 per Kw), a cui bisogna aggiungere anche la spesa di installazione e manutenzione.

Ulteriore aumento del prezzo se si richiede il montaggio di pompa di calore o sistema di accumulo.

Impianto fotovoltaico: incentivi 2022 per riduzione costo

È possibile abbattere i costi iniziali dell’impianto fotovoltaico grazie a una serie di incentivi statali 2022.

Tra questi troviamo il Superbonus con detrazione fiscale del 110% su 5 anni, che può essere applicato se si effettuano altri interventi principali di ristrutturazione con l’obiettivo di migliorare l’efficienza energetica di un’abitazione.

Ad esempio, in caso di sostituzione della vecchia caldaia con la pompa di calore o una nuova caldaia a condensazione.

Il bonus 110% può essere ottenuto su una spesa massima fino a 48.000 euro per l’impianto fotovoltaico (limite di spesa 2.400 per kW di potenza) e fino a 48.000 anche per le batterie di accumulo.

Disponibile anche la detrazione fiscale 50% fino al 2024 che permette di detrarre in 10 anni fino a un massimo di 96.000 euro. In alternativa è possibile cedere il credito di imposta a un intermediario finanziario o una banca.

La cessione del credito può essere ottenuta anche con lo sconto in fattura. Se vuoi saperne di più sulle possibilità di ammortamento dei costi iniziali per l’impianto fotovoltaico, ti consigliamo di leggere l’approfondimento dell’Agenzia delle Entrate sulla riqualificazione energetica.

Requisiti e dettagli degli incentivi sono aggiornati costantemente, puoi contattarci per saperne di più.

Impianto fotovoltaico: costi di installazione

Calemacasa è azienda leader nel settore degli impianti fotovoltaici a Lecce, effettuiamo installazioni anche a Brindisi, Taranto e in tutta Puglia.

Il nostro servizio include progettazione e installazione dell’impianto, inclusa l’elaborazione delle pratiche necessarie per ottenere gli incentivi statali per il fotovoltaico.

Puoi conoscere i costi dei pannelli solari e quelli relativi all’installazione dell’impianto chiedendoci un preventivo gratuito senza impegno.

I nostri tecnici installatori sono a tua disposizione per esporti tutti i vantaggi dell’impianto fotovoltaico, i costi di acquisto e di installazione, nonché della manutenzione successiva. Contattaci per saperne di più.

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Manutenzione condizionatori: quando e come farla

manutenzione condizionatori Lecce

La manutenzione dei condizionatori è importante, serve ad accertarsi che tutto funzioni correttamente. Si tratta di un controllo periodico necessario, soprattutto se si vuole mantenere l’efficienza energetica.

Inoltre, il D.P.R. n°74 del 16 aprile 2013, definisce quelli che sono i criteri di controllo, conduzione e manutenzione dei sistemi di climatizzazione estiva e invernale. Approfondiamo meglio l’argomento.

Manutenzione condizionatori: quando è obbligatoria?

Il decreto sopracitato esplicita la periodicità dei controlli e della manutenzione solo per gli impianti con potenza termica maggiore di 12 kW, per cui è obbligatorio verificare l’efficienza energetica con una certa cadenza nel tempo.

La manutenzione e la sanificazione degli impianti con minore potenza termica, invece, non ha una periodicità con vincoli temporali particolari, ma il controllo è comunque obbligatorio.

In questo caso la decisione di intervenire con la manutenzione viene presa dal tecnico installatore oppure, leggendo le specifiche e le informazioni presenti all’interno della documentazione tecnica del condizionatore.

Anche se non c’è un vincolo nella periodicità, è assolutamente consigliato effettuare la manutenzione, poiché porta con sé numerosi vantaggi.

Manutenzione aria condizionata casa: come si fa?

È consigliato fare la manutenzione generale del condizionatore a fine estate, nei mesi di settembre ed ottobre, in modo da evitare che la polvere accumulata all’interno dell’apparecchio crei delle incrostazioni al suo interno.

Quando parliamo di manutenzione ci riferiamo a una serie di piccoli interventi, nello specifico: pulizia generale, sanificazione, pulizia/cambio dei filtri, verifica di eventuali perdite di gas.

Pulizia generale dell’unità interna ed esterna

Si tratta di rimuovere polvere e sporco dall’unità interna ed esterna dell’apparecchio, un’attività di fare a dispositivo spento.

È possibile rivolgersi a un’azienda di installazione condizionatori che si occupa anche di pulire le unità utilizzando prodotti specifici.

Vuoi saperne di più sui costi di questo intervento? Chiedici informazioni.

In alternativa, puoi anche eseguire tu la pulizia ma se il motore è alloggiato in un posto difficile da raggiungere, sarà necessario usare il compressore e una scala. Per questioni di sicurezza meglio chiamare un tecnico specializzato.

Tecnico che serve anche nel caso di impianti multisplit, che richiedono più strumenti e prodotti per una pulizia approfondita in tutti i punti.

Sanificazione

Attualmente non c’è una norma che obbliga alla sanificazione degli impianti di climatizzazione all’interno delle abitazioni con potenza inferiore ai 12 kW.

L’unico testo che ne parla è il n.81 del 2008, relativo alla salute e alla sicurezza sul lavoro, in cui è prevista l’obbligatorietà di sanificazione degli impianti nei luoghi di lavoro.

Per cui i condizionatori con potenza fino a 2,5 kW non devono essere sottoposti per legge a questa procedura, ma è comunque buone pratica farla per un corretto utilizzo dell’apparecchio.

I climatizzatori per l’inverno e l’estate con potenza termica da 10 kW e 12 kW, sono equiparati agli impianti di riscaldamento, per cui devono essere sottoposti a controlli periodici (D.P.R. 74 del 2013).

Pulizia/cambio filtri

La pulizia dei filtri va eseguita con maggiore frequenza, soprattutto in estate, se si fa più uso del condizionatore.

È possibile effettuarla da soli leggendo le istruzioni dell’apparecchio. Dopo aver trovare l’alloggiamento, il filtro va sbloccato, lavato con acqua e sapone e poi risciacquato.

L’asciugatura del filtro va fatta con cura all’interno di un ambiente chiuso per evitare che si accumuli subito altra polvere.

È possibile anche usare prodotti per igienizzare il climatizzatore, disponibili sotto forma di disinfettanti spray e schiume igienizzanti.

Se durante la fase di pulizia, si notano danni ai filtri, è necessario sostituirli con dei nuovi. La maggior parte dei condizionatori monta filtri universali, per cui dovrebbe essere abbastanza semplice cambiarli.

Inoltre, sono disponibili anche altre tipologie di filtri, tra cui quelli a carboni attivi, gli elettrostatici e i fotocatalitici. Consigliamo di chiedere a un tecnico esperto qual è quello più indicato per il tuo condizionatore.

Perdite di gas

La perdita di gas refrigerante è un problema comune, che può causare guasti al condizionatore, impattando negativamente sul rendimento dello stesso.

Questo tipo di controllo deve essere eseguito da un’azienda specializzata con operatori certificati. Si tratta di un’operazione che richiedere professionalità ed esperienza e che non può essere eseguita in autonomia.

Manutenzione condizionatori: quali vantaggi?

Procedere alla manutenzione del condizionatore è un modo anche per risparmiare nel tempo, evitando problemi più seri. Vediamo quali sono i vantaggi:

  • Riduzione dell’inquinamento indoor: se la manutenzione non viene effettuata da molto tempo, anche il condizionatore può incidere negativamente sulla qualità dell’aria che respiriamo in casa. I filtri si sporcano a causa di depositi di sporco, polveri sottili, muffe e batteri e perdono di efficienza, trattenendo meno particelle dannose. Eseguire la pulizia periodica risolve questo problema.
  • Risparmio energetico e in bolletta: effettuare la manutenzione dell’unità di condizionamento e la pulizia dei filtri permette di ottenere un risparmio energetico e poi in bolletta.
  • Impianto meno rumoroso: pulire l’unità esterna, interna e i filtri riduce anche il rumore prodotto dai condizionatori.

Ogni quanto fare la manutenzione ai condizionatori?

Tenendo in considerazione quanto abbiamo detto all’inizio, la manutenzione ordinaria andrebbe fatta almeno due volte l’anno, in particolare a fine estate e inizio primavera.

Se i condizionatori funzionano con pompa di calore, invece, bisognerebbe procedere con la pulizia dei filtri un numero maggiore di volte durante l’anno.

La manutenzione straordinaria, ovvero, quella che prevede il controllo del gas e del condensatore, deve essere fatta una volta l’anno e affidata a una ditta specializzata che utilizza strumenti e prodotti per manutenzione condizionatori specifici per la pulizia dei filtri.

Manutenzione condizionatori a Lecce

Il tuo condizionatore sembra non funzionare più correttamente? Forse i filtri sono sporchi, oppure, c’è una perdita di gas.

Se hai bisogno di un intervento di manutenzione al tuo impianto, contattaci, i nostri operatori sono a tua disposizione per una prima valutazione del problema.

La nostra azienda esegue interventi di manutenzione condizionatori a Lecce e in tutta la regione.

Il personale tecnico di Calemacasa è certificato per effettuare questo tipo di intervento, se desideri maggiori informazioni puoi prenotare una consulenza gratuita.

 

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Come scegliere i condizionatori: caratteristiche e prezzi

condizionatori

I condizionatori sono fondamentali per godere di un ambiente piacevole e salutare durante l’anno e per migliorare la qualità dell’aria che si respira.

Ci soffermiamo sui condizionatori fissi, i più utilizzati all’interno di case, appartamenti e uffici, scoprendone caratteristiche, vantaggi e prezzi.

Quando si parla di condizionatori è frequente imbattersi nelle diciture: mono split, dual split o trial split.  Queste indicano le unità interne che è possibile collegare a una sola unità esterna. La maggior parte dei modelli destinati ad utenza privati sono mono split.

I modelli mono split vengono utilizzati per climatizzare appartamenti di medie dimensioni. Il condizionatore multi split, invece, è indicato se si deve coprire un’abitazione molto grande, in questo caso sarà necessario installare più unità esterne, il che richiederà un lavoro d’installazione più complesso.

In alternativa, se possibile, si può scegliere di installare più condizionatori mono split e semplificare i lavori. Ma come scegliere un condizionatore? Vediamo quali sono i fattori più importanti da tenere in considerazione.

Potenza dell’apparecchio

La potenza dell’apparecchio viene espressa in BTU (British Termal Unit), unità di misura che indicata la quantità di calore aggiunta o sottratta, in un’ora, all’interno di un ambiente.

Un numero elevato di BTU è la migliore scelta? In realtà, non sempre. La quantità deve essere commisurata alle dimensioni dell’ambiente e ad altri fattori ambientali.

È quindi importante conoscere quali sono i metri quadri da climatizzare per scegliere il climatizzare con il BTU adeguato.  Ecco alcuni esempi utili:

  • Superficie: 15-18 m² / BTU: 9.000
  • Superficie: 20-25 m²/ BTU: 12.000
  • Superficie: 40-50 m²/ BTU:24.000
  • Superficie: 65-72 m²/ BTU: 36.000
  • Superficie: 100-120 m²/ BTU: 60.000

I fattori ambientali di cui tener contro riguarda la temperatura di partenza dell’ambiente in cui viene installato il condizionatore. Ad esempio, se collocato in una stanza molto calda come una mansarda, bisogna calcolare il 10% di BTU in più.

Tecnologia del condizionatore

Oggi in commercio sono presenti solo condizionatori con tecnologia inverter, mentre quelli “on/off”, a maggiore consumo energetico, sono in disuso.

La tecnologia inverter è molto più efficiente, i condizionatori sono progettati per erogare in modo continuo la potenza refrigerante, adattandola per mantenere la temperatura costante negli ambienti.

Questo si traduce in minori consumi, poiché, non occorre effettuare continui spegnimenti e accensioni come invece avveniva con la tecnologia on/off.

Il costo dei condizionatori con tecnologia inverter  è leggermente superiore ai vecchi modelli, ma si tratta di una differenza di poche decine di euro.

Consumi

Il condizionatore è un apparecchio utilizzato per lunghi periodi di tempo, per cui è importante focalizzarsi sui consumi.

Come la maggior parte degli elettrodomestici, anche questi hanno l’obbligo di etichettatura energetica, per cui è facile individuare quelli che consumano meno.

Dal 2019 le fasce di efficienza energetica sono 7, la più alta è A+++ e la più bassa la D. I modelli di condizionatore con pompa di calore espongono i consumi sia per refrigerare che per riscaldare.

Sull’etichetta del condizionatore sono solitamente esposte le seguenti informazioni:

  • KWh/anno: una stima approssimativa dei kWh consumati in un anno
  • kW: potenza nominale del condizionatore
  • SEER: indice di efficienza energetica stagionale (modalità raffreddamento)
  • SCOP: coefficiente prestazione stagionale (modalità riscaldamento) – Modelli a pompa di calore

Rumorosità

Sull’etichetta energetica è riportato anche il dato relativo alla rumorosità intesa come rumore dell’unità esterna e quella dell’unità interna. La rumorosità massima interna va dai 60 dB per i più rumorosi, ai 40 dB per quelli più silenziosi. Le unità esterne sono per lo più a un livello di 50/60 dB, davvero poco rumoroso.

Funzioni

Quando si sceglie un condizionatore è importante anche considerare le funzioni offerte, tra quelle che non dovrebbero mai mancare ci sono:

  • Ala basculante: controllo di oscillazione o inclinazione fissa dell’ala che direzione il getto dell’aria
  • Modalità automatica: funzione per mantenere costante una data temperatura
  • Modalità deumidificare: deumidifica senza raffreddare
  • Riscaldamento: riscalda gli ambienti grazie alla pompa di calore

Controlli

I condizionatori più economici sono dotati di comandi manuali con pulsanti posizionati direttamente sull’apparecchio. Ci sono poi quelli con telecomando per poter impostare manualmente le impostazioni in totale comodità.

I prodotti più moderni e sofisticati permettono di controllare l’apparecchio tramite l’utilizzo di un’applicazione installata sullo smartphone, dalla quale è possibile programmare tutto il funzionamento.

Ci sono poi soluzioni di domotica che permettono al condizionatore di essere controllato tramite un termostato intelligente compatibile, oppure, tramite assistente vocale, tra cui Alexa e Google Assistant.

Filtrazione

La crescente attenzione sulla qualità dell’aria che respiriamo ha spinto molti produttori di condizionatori a montare filtri sugli apparecchi.

Sono particolarmente utili se si abita in città o si hanno problemi come riniti e allergie. Sono disponibili tre tipi di filtri:

  • Filtro anti-odori
  • Filtro antiallergico
  • 5 per polveri sottili

La presenza di filtri vuol dire la necessità di fare manutenzione periodica, dovranno essere puliti dalla polvere che si accumula e, nel caso di filtri con ioni d’argento, cambiarli ogni 12 mesi per mantenere elevata la loro efficacia antibatterica.

Condizionatori: prezzi

Il prezzo del condizionatore è varia in base alle prestazioni offerte. In linea generale più sono elevati i BTU e più costa.

Il costo è comunque influenzato da fattori come il tipo di tecnologia e le funzionalità. Un condizionatore semplice con una potenza refrigerante discreta rientra in un range di prezzo che va da 350 a 700€.

Mentre uno con potenza più elevata e tecnologia Wi-fi, può superare, per il solo costo di acquisto, i 1.000€.

Installazione condizionatori a Lecce

Noi di Calemacasa ci occupiamo dell’installazione di impianti di riscaldamento e refrigeramento a Lecce, Brindisi, Taranto e tutta la Puglia, eseguiamo sopralluoghi per aiutarti a scegliere il condizionatore più adatto alle tue esigenze.

Inoltre, puoi fare richiesta di detrazione fiscale fino al 50% nel corso di lavori di ristrutturazione, sia per l’acquisto che l’installazione.

Contattaci per saperne di più e per richiedere un preventivo gratuito senza impegno. I nostri tecnici sua a tua disposizione per rispondere a ogni domanda.

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